di Luigi del Giudice
L’edizione di quest’anno della rassegna svizzera conferma la presenza forte dei nostri carrozzieri, che, con la loro sviluppata fantasia, riescono a essere spesso al centro della scena automobilistica mondiale. Ci sono i progetti di venti ragazzi, scelti tra un migliaio dall’Anfia, l’Associazione nazionale filiera italiana dell’automobile, per tenere sempre alto il nome e il prestigio di cui godiamo nel mondo per il design.
I.De.A. Insitute di Torino quest’anno espone una stupenda e avveniristica berlina per quattro persone, “Sofia”, realizzata da Umberto Palermo. L’auto, che è un vero esempio di stile e raffinatezza, prevede una motorizzazione ibrida, come vuole la moda oggi., e rappresenta un altro importante segnale del fascino tutto italiano.
Sofia è un concentrato di sportività e eleganza, curva armoniose e linee morbide e sinuose. La forma e il profilo sono molto seducenti. Possiamo azzardare il paragone e dire che seducono quasi quanto la silhouette e il fascino di una bellissima e raffinata donna. Insomma, è una vera esaltazione dell’italianità nelle sue diverse espressioni.ù Ma a esaltare il facino dell’italianità interviene ancora una volta a Ginevra, proprio il luogo che l’ha reso famoso, Pininfarina. Quest’anno festeggia 80 anni, come il Salone. Da qui, nasce “2ueottanta”, la spider che il designer italiano definisce del futuro. L’auto, che è tra le più ammirate della rassegna, nasce sulla base Alfa Romeo e si ispira alla famosa Duetto. Con questa vettura, Pininfarina si catapulta nel prossimo millennio. In essa interpreta e esalta alcuni elementi che caratterizzano il suo connubio con la Casa del Biscione. In pratica, è un’esaltazione di quello stile tutto italiano, dalle linee pulite e eleganti, arricchite dalla raffinatezza di sempre.
>>> Lo stile italiano dei giovani designer (fotogallery)