A pochi giorni dall’inizio della stagione 2010 si è consumato il mistero della tredicesima scuderia. La USF1, con sede nella Carolina del Nord, ha ufficialmente comunicato di non poter partecipare al Mondiale. L’augurio del team americano è di esserci per il 2011.
Il comunicato della US F1 ha chiarito come mai, dopo le sessioni di prove invernali e le presentazioni di tutte le scuderie, nessuno sapesse nulla dell’auto né dei piloti (anche se si era a lungo parlato di un contratto all’argentino Josè Maria Lopez). Eppure, quando Mosley aveva aperto la Formula 1 alle ‘new entries’, gli americani erano stati i primi a prescriversi per il 2010. All’intento non era però seguito l’impegno per sviluppare la vettura. Neanche un chilometro di test, nessun pilota. Alla fine l’inevitabile resa.
La Federazione internazionale dell’automobile, a questo punto doveva vagliare la possibilità di sostituire la scuderia con un altro team. Un concorrente c’era pure: la serba Stefan Gp, che aveva conteso la licenza alla Sauber dopo il ritiro della BMW e aveva ingaggiato alcuni dei tecnici ‘appiedati’ dal ritiro della Toyota. Jean Todt, comunque, ha scelto un atteggiamento prudente: “Dopo aver preso in considerazione varie ipotesi –spiega una nota- la Fia conferma che non è possibile per un team di riserva entrare nel campionato a così breve tempo dal suo inizio”. Per i serbi appuntamento rinviato al 2011. Forse il problema è che in Formula 1, come confermano i piloti che si ostinano a non sceglierlo, il numero 13 non porta fortuna…