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Il boom demografico rallenta ma non troppo

Il bambino 'sette miliardi' bambini_nascita_296

Entro la fine del 2011 nascerà un bambino - o una bambina - che farà toccare alla popolazione mondiale la quota record di sette miliardi. Verrà al mondo probabilmente in Asia o in Africa, in un Paese tra i meno sviluppati dove il tasso di natalità è alto e resterà tale ancora per diversi decenni.

Il boom demografico del pianeta è destinato infatti a proseguire: i più recenti rapporti dell’Onu e dei principali istituti di ricerca prevedono che prima del 2050 la popolazione mondiale sfondi il muro dei 9 miliardi di individui. Per passare dai sei miliardi di esseri umani del 1999 ai sette del 2011 basteranno dunque 12 anni, tanti quanti furono necessari per salire da cinque a sei tra il 1987 e il 1999.

Un miliardo di persone in più ogni 12 anni non è ovviamente un ritmo di crescita che le risorse della Terra possano sostenere a lungo. La buona notizia è che il tasso di natalità sta calando quasi ovunque: dopo decenni di contrazione registrata soprattutto in Europa e Giappone, comincia ugualmente a decrescere in molti Paesi poveri o di nuova industrializzazione, anche dove non siano state imposte severe politiche di controllo delle nascite come in Cina.

Ma lo scenario che ci aspetta è quello di un aumento ancora sostenuto della popolazione per almeno tre-quattro decenni, localizzato quasi esclusivamente nei Paesi meno sviluppati: una sfida demografica che occorre attrezzarsi ad affrontare.