Atlante delle crisi


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L'Iraq sempre più 'libanizzato'

Le istituzioni divise per etnie. 165 i partiti e 12 le alleanze f

La "chiamata al voto" del 7 marzo vede in campo 165 partiti e 12 alleanze. Quelle maggiori sono ancora distinte su base etnica e confessionale.

Il blocco a influenza sciita (Alleanza nazionale irachena) comprende il Consiglio supremo islamico che fa capo ad al Hakim, "Da'wa per le riforme" dell'ex premier al Jafari, il movimento di al Sadr, "Da'wa Stato di diritto" dell'attuale primo ministro al Maliki, leader tribali del centro e del sud del Paese e alcuni esponenti sunniti. Il blocco sunnita vede insieme l'Accordo iracheno, il partito islamico iracheno e altre formazioni sunnite minori. In un Paese che sta andando sempre di più verso la "libanizzazione", ovvero la rappresentanza nelle istituzioni di tutte le etnie presenti in Iraq, la corsa al Parlamento vede presente anche il blocco curdo.

Presente nel Nord del Paese, l'etnia curda va al voto con Alleanza curda, partito democratico del Kurdistan (guidato da Barzani), Unione patriottica del Kurdistan (rappresentata dall'attuale presidente Talabani) e Cambiamento, il partito di Mustafa. A chiudere la scelta elettorale, il blocco nazionalista-secolare con "al Iraqiya" di Allawi e il partito costituzionale del ministro sciita al Bolani.