Inchiesta sul calcio inglese


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'Tifosi più legati alla maglia'

A colloquio con Giorgio De Giorgis, procuratore di Roberto Mancini. 'Meno critici e polemici, i tifosi inglesi invadono gli stadi come se andassero a una festa' mancini_296

Giorgio De Giorgis conosce molto bene l’Inghilterra, meta frequente delle sue trattative di calcio mercato. L’ultima ha avuto per protagonista Roberto Mancini, che a dicembre scorso ha firmato un contratto triennale per sedere sulla panchina del Manchester City.

“In Inghilterra- dice il procuratore ligure- si respira un altro calcio. I tifosi sono più legati alla maglia, i nostri sono più critici e polemici. L’esempio più lampante è il colpo d’occhio che hai quanto entri allo stadio che vedi riempirsi solo pochi minuti prima del fischio d’inizio. Da noi, salvo poche eccezioni, gli stadi sono sempre mezzi vuoti. Certamente dipende anche dai servizi che si offrono ai tifosi. Avere uno stadio fa patrimonio, però può anche succedere che per diventare proprietari dello stadio si fanno debiti. E siamo sicuri che in Italia lo stadio di proprietà sia la panacea per alleviare le sofferenze dei club? Se poi questo stadio non lo fai lavorare tutti i giorni, non potenzi il merchandising, facendo anche la guerra agli abusivi, ma soprattutto non lo doti di un centro commerciale, rischi di fare la fine della Reggiana che ancora sta pagando la costruzione dello stadio Giglio (1994). La crisi dei club, a dispetto di quanto dicano le statistiche, non penso che riguardi quelli storici che annualmente giocano in Champions League. Credo che questo fenomeno sia più evidente negli altri club,soprattutto quelli della bassa classifica”.