di Mauro Caputi
Inter e Milan marciano di pari passo, mentre la Roma perde un po' di terreno. E' il responso principale della ventiseiesima di campionato, che vedeva la capolista impegnata a Udine, i rossoneri in casa con l'Atalanta e i giallorossi in trasferta a Napoli.
Il Friuli non è un campo facile ultimamente e l'Inter se ne accorge dopo 2' con Pepe che, solo soletto a tu per tu con Julio Cesar, segna esaltando la precarietà della difesa inedita assemblata da Mourinho per le assenze di Samuel e Cordoba (squalifica) e Materazzi (infortunio). Se dietro i nerazzurri soffrono, davanti fanno soffrire. Al 6' una sberla dal limite di Balotelli riporta tutto in parità. Al 21' Pandev pesca Maicon sulla corsa e il brasiliano spara sotto l'incrocio per un gol splendido che vale il vantaggio interista. Al 45' testa di Milito su cross di Balotelli e il vantaggio e doppio. L'Udinese è tutt'altro che rinunciataria, ma, nonostante qualche scricchiolo, la retroguardia dell'Inter tiene. Almeno fino a inizio ripresa quando Balotelli commentte un'ingenuità in barriera: salta e alza male il braccio concedendo il rigore ai friulani (a onor del vero il suo tocco mette fuori causa Julio Cesar, il pallone prende il palo e viene facilmente spinto in rete da Pepe, ma larbitro aveva già fischiato il penalty). E' il 52' e dagli undici metri Di Natale non sbaglia (19° gol per il capocannoniere della serie A). La partita si fa apertissima. Sanchez di testa spreca una grandissima opportunità. Cuadrado, a tu per tu con Julio Cesar, non sa se tirare o passare e conclude a lato. L'Inter resiste e porta a casa il 3-2, nonostante proprio al 5' di recupero un tiro di Inler, deviato, si stampi sulla traversa.
Più tranquillo il pomeriggio del Milan, che fatica a trovare il grimaldello per aprire la porta difesa da Consigli, ma poi fa suo il risultato senza troppo sforzo. La doppietta di Pato, con una gran girata aerea al 30' e un anticipo sottomisura su Manfredini dopo un bel cross di Ronaldinho al 41', conduce a un tranquillo intervallo. Al 56' Valdes s'inventa una serpentina con incluso missile che non dà scampo ad Abbiati e cerca di dare qualche grattacapo al Milan. Dura solo 5', per l'intervento su Bonera che manda Ronaldinho dal dischetto. Il brasiliano non è preciso, ma Borriello irrompe sulla respinta di Consigli e fissa il 3-1. Le butte notizie per Leonardo arrivano a 10' dal termine, con Pato che si blocca per un infortunio muscolare che dovrà essere valutato.
Al San Paolo la Roma non conserva un doppio vantaggio e viene ripresa dal Napoli. I partenopei hanno fatto la partita e sono stati costretti all'inseguimento solo dagli errori sottoporta che hanno caratterizzato tutto il primo tempo (clamorosa la schiacciata di testa di Maggio, così potente da scavlacare la traversa). I giallorossi, cinici, trovano il vantaggio su rigore al 59' con Baptista (bravo anche a procurarsi l'opportunità chiamando al fallo Campagnaro con un dribbling stretto). Il Napoli recrimina 2' dopo per un'entrata di Juan su Quagliarella (che verrà ammonito per simulazione, ma il contatto sembra esserci). Al 65' Vucinic raddoppia con un destro a giro che trova impreparato De Sanctis. Entra Denis e il Napoli lo cerca. 'El Tanque' al 75', spedisce alle spalle di Doni incrociando di sinistro. Subito dopo angola troppo di testa. Il Napoli carica a testa bassa e raggiunge il pari su rigore al 90' con Hamsik che fissa il 2-2. Contestata la dinamica del fallo: il tocco di mano di Mexes c'è, ma la deviazione di Denis che lo provoca è molto ravvicinata.
Nel posticipo di Torino, Juventus e Palermo si giocavano il quarto posto che i rosanero ora occupano grazie al 2-0 con cui fanno bottino pieno in trasferta. Primo tempo a senso unico con i bianconeri che fanno il gioco ma producono pochissimo. Un colpo di testa di poco a lato di Trezeguet e un tiro fiacco da buona posizione di Diego è tutto quello che può preoccupare Sirigu. Diverso il secondo tempo dei rosanero, al confronto di una Juve che va via via spegnendosi. Pastore, lanciato in contropiede, si fa ipnotizzare da Manninger, bravissimo ad aspettarlo in piedi. Al 60' il portiere non può nulla su una velenosa invenzione di Miccoli che, grazie anche a una deviazione di Cannavaro, va a in filarsi nel 'sette'. La Juve reagisce subito e 3' dopo una girata di Cannavaro su azione d'angolo supera Sirigu ma viene vanificata da una posizione di fuorigioco attivo di Del Piero. A parte questo lampo il Palermo è padrone del campo. Cavani e Miccoli si procurano opportunità che concludono alto. Entra Budan, giusto in tempo per fruire di un omaggio di Grygera che, sbagliando un retropassaggio, gli offre il pallone del raddoppio. E sugella la prima sconfitta per Zaccheroni sulla panchina bianconera.
Si ferma a Parma la serie di risultati utili della Sampdoria. I biancoscudati vincono 1-0 con un bel gol di Zaccardo al 54'. I blucerchiati (fuori Pazzini, Pozzi e Cassano) hanno grossi problemi in attacco e non riescono a essere pericolosi di fronte a un Parma sornione. La partita scorrerebbe via liscia se non fosse per un episodio che alimenterà parecchie discussioni: al 60' l'arbitro Rocchi assegna un rigore alla Samp per una spinta di Galloppa su Mannini, ma dopo un conciliabolo col guardalinee torna sulla sua decisione ammonendo il doriano per simulazione.
Vendemmia di gol a Marassi fra Genoa e Bologna, con gli ospiti che la spuntano 4-3. Risultato già sbloccato all'8' con Suazo che risolve un'azione d'angolo. Pareggio, sempre su corner, di Buscé appena 3' dopo. La squadra di Gasperini gioca bene, a viso aperto, ma concede molto agli ospiti affamati di punti per la salvezza. Al 18' gran tocco di Sculli, in anticipo su Zenoni, nell'angolino basso a siglare il nuovo vantaggio. Al 28' nuovo pari di Adailton, lanciato da un marchiano errore di Dainelli. Le emozioni non si arrestano: al 35' incredibile errore di Palacio che alza un colpo di testa a porta vuota; al 38', invece, colpisce ancora Suazo che apre e chiude alle spalle di Viviano una triangolazione in corsa con Rossi. Il Bologna non molla e, al 56', trova per la terza volta il pari con un'ottima iniziativa di Adailton. Non ci sono pause. Palacio prima chiama Viviano al superintervento, poi colpisce il palo. Al 79' felsinei in vantaggio - per la prima, unica e decisiva volta - con il rigore di Adailton procurato dallo stesso brasiliano, in giornata di grazia). Il Genoa si riversa in avanti, sfidando la fatica su un campo reso pesante dalla pioggia. Il risultato però non cambia e gli uomini di Gasperini non sanno se veono rimpiangere più gli errori sottomisura o gli spazi, eccessivi, lasciati all'avversario. Il Bologna allontana, a 31 punti, la zona pericolosa.
Zona che, già da tempo, non riguarda il bel Chievo di Di Carlo, capace di piegare 2-1 al Bentegodi il Cagliari con ambizioni europee. I sardi pagano in brillantezza il recupero infrasettimanale (con sconfitta) a Udine e lasciano l'iniziativa ai clivensi. Il vantaggio dei padroni di casa arriva al 33' col primo gol in campionato di De Paula, abile a sfruttare una torre su calcio di punizione. Al 51' pari del Cagliari con un gol di coscia di Astori, sbucato indisturbato e quasi sorpreso di deviare un tiro di punizione che aveva attraversato indenne tutto l'affollato specchio della porta. Il risultato starebbe stretto ai veronesi. Ci pensa Granoche, al 78', a dare ai suoi il bottino pieno arrivando per primo su un pallone che, per una sfortunata deviazione di Astori, aveva preso il palo alla destra di Marchetti e ballava sulla linea. In precedenza entrambe le squadre avevano perso un uomo per doppia ammonizione: al 60' espulso Marcolini, al 71' Nainggolan (entrato al 63' e capace di collezionare due gialli in 2').
Pienamente impegolate nella lotta per la retrocessione, invece, Livorno e Siena danno vita a una partita stranissima. I labronici passano all'11' con un rigore procurato (fallo di Cribari) e trasformato da Cristiano Lucarelli. I toscani non riescono minimamente a reagire e si limitano a contenere i padroni di casa. Al 51' la svolta: Moro, già ammonito, entra scomposto su Larrondo e si merita il secondo giallo. Il Siena, a questo punto, ha l'obbligo di risollevare la sua classifica deficitaria e comincia a spingere. Gli amaranto si arroccano in area e il fortino tiene, ma solo fino al 34', quando Calaiò ristabilisce la parità con una fulminea girata. Subito dopo Larrondo si divora il gol del vantaggio senese. Cosa che invece non fa Maccarone al 1' di recupero, scaricando un destro all'incrocio dei pali. La squadra di Cosmi perde un'occasione d'oro, anche per come si era messa la partita, di uscire dalla zona retrocessione. Il Siena sale a 20, resta ultimo ma vede qualche riferimento per la corsa salvezza.