di Sandro Calice CODICE GENESI
di Albert Hughes e Allen Hughes. Usa 2010 (01 Distribution)
Denzel Washington, Mila Kunis, Gary Oldman, Jennifer Beals, Ray Stevenson, Michael Gambon, Evan Jones.
C’è un film bellissimo, duro, emozionante, che racconta il viaggio di un uomo e di suo figlio verso la speranza in un mondo post apocalittico. Ma non è questo.
Sono passati 30 anni dall’ultima guerra, quella definitiva che ha distrutto l’umanità, cancellato la civiltà e consegnato il mondo a bande di disperati e a leggi primitive. Le persone si uccidono (e spesso di mangiano) tra di loro non solo per cibo e acqua, ma anche – come dice il protagonista - per cose che un tempo si buttavano nella spazzatura. Eli (Washington) è un viaggiatore solitario e misterioso, non ha paura di nulla, è sorretto da una fede cieca e se qualcuno prova a sbarrargli il cammino muore prima di aver capito l’errore che ha fatto. Eli non è malvagio, ma ha una missione da compiere: difendere il libro che porta nello zaino e dirigersi a ovest, fino a una meta che non conosce ma che riconoscerà quando ci sarà arrivato. Il viaggio lo porta nella città di Carnegie (Oldman), despota di una comunità di ladri e killer, da tempo alla ricerca di un libro che, sostiene, gli darà il dominio del mondo. Eli e Carnegie sono gli ultimi di un epoca che non c’è più, con gli stessi ricordi e le stesse passioni, ma con obiettivi diversi. Dal loro scontro potrebbe dipendere il destino dell’umanità.
Il film di cui parlavamo all’inizio è “The Road” di John Hillcoat con Viggo Mortensen. Tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy (l’autore di “Non è un paese per vecchi”), è un film di disperata bellezza su cosa succede all’umanità quando muore la civiltà. Ma, incredibile a dirsi, non ha trovato distributori perché considerato troppo triste e depressogeno! Invece “Codice Genesi”, che tratta lo stesso tema, ma evidentemente è più innocuo, va bene. Più “innocuo” perché, nonostante una buona regia, una efficace fotografia livida, citazioni più o meno colte (da “Fahrenheit 451” in giù), una divertente colonna sonora (potenza dei miti moderni, il protagonista ha un vecchio iPod; tra poco anche l’iPhone avrà il suo ruoloda protagonista), “Codice Genesi” è un rassicurante western di fantascienza, col guerriero senza macchia e paura, e con un libro (del quale non diciamo essendo il “piatto forte” del film, anche se il titolo – e altri zelanti recensori – rivelano molto) che salverà il mondo. Tolta la trionfante lettura “religiosa”, resta un normale film d’azione con un protagonista a metà tra Clint Eastwood e Mad Max al quale la fede (e cos’altro sennò?) permetterà imprese impossibili.