Milano Donna


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Cala il sipario, bilancio positivo

Cala il sipario su questa edizione, che sarà ricordata anche per le polemiche scatenate dal direttore di Vogue America, Anna Wintour. I visitatori crescono del 6%

Più di settemila visitatori professionali (+6% rispetto al 2008) per 215 collezioni esposte. E' il bilancio di 'Milano pret-a-porter' femminile che si è chiusa ieri a Fieramilanocity. In particolare, si legge in una nota, è stato registrato un positivo ritorno di compratori stranieri provenienti da Giappone, Corea e Russia e una buona tenuta di quelli europei.

"Siamo soddisfatti di questo risultato e contenti dell'atmosfera che si è respirata in questi quattro giorni, ma si deve fare di più", ha affermato Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano.

Una settimana in parte ridotta, quella di Milano Donna, che verrà ricordata anche per le polemiche che l'hanno accompagnata. La richiesta del direttore di Vogue America, la temutissima Anna Wintour, di ridimensionare l'appuntamento, che ha comunque condizionato il calendario, e la risposta orgogliosa degli stilisti: quella della grande professionalità sposata a un'inesauribile creatività. Un inno alla moda "che ci ha dato tutto e che è tutto" come dichiarano Dolce e Gabbana.

Emozione alla loro sfilata, sulle battute finali della manifestazione. D&G, presentando la loro collezione affermano: "Non siamo soli" e a sorpresa scorrono in bianco e nero le immagini di mani veloci ed esperte di sarte e sarti che tagliano, cuciono, spillano, creano. L'abito è pronto, è vivo, sfila sulla passerella. Una foto di gruppo per raccontare cosa c'è dietro la moda italiana e qual è la sua vera anima scatena l'entusiasmo tra il pubblico e gli addetti ai lavori. Una vera e propria esaltazione del Made in Italy, commentano i giornalisti presenti. Una risposta elegante per chiudere le polemiche e dare l'appuntamneto al prossimo settembre.

Poi gran finale per i due stilisti con settanta modelle tutte in giacca nera sartoriale, con le gambe nude, che galvanizzano i presenti. Giacche ancora e sempre in primo piano: avvitate, precise, costruite,le spalle perfette e sotto solo un body. E inoltre abiti di velluto o seta a fiori,con gli immancabili reggiseni neri.E ancora tubini di pizzo con fodere di seta colorata, i tailleur di tessuto-maglia, i cappotini grigi accostati al corpo. Del resto Stefano Gabbana,prima della sfilata aveva detto: "Abbiamo sottolineato la sartorialità, la sensualità e la sicilianità che sono proprie del nostro mondo".