di Luigi del Giudice
Tutta l’evoluzione dell’elettrica è in mostra a Ginevra. Si può toccare con mano quanto di nuovo, e non è poco, è stato realizzato in questi ultimi due anni. Ma tutte queste vetture, chi più, chi meno, offrono ancora un’autonomia lontana dall’uso vero e proprio cui si è abituati con l’automobile. L’autonomia, oggi, è ancora limitata a percorsi urbani, tra i 100 e i 130 chilometri. Oltre alle difficoltà di avere una presa di corrente vicino casa per la ricarica, mancando del tutto le strutture adeguate.
Diverse aziende hanno già il loro veicolo alimentato a batterie. Su questi, torneremo a descriverli uno per uno. Apparentemente le prime auto a batteria sembrano uguali, ma in realtà non sono tutte allo stesso livello. Qualcuna, infatti, è troppo rumorosa e poco scattante per avere un’alimentazione a elettricità.
Tra le più interessanti, c’è la Citroen C-Zero. E’ una piccola di circa 3,60 metri che ospita comodamente quattro persone: dietro c’è spazio per entrare, viaggiare e scendere nella massima comodità. Il portabagagli è utile per la spesa, non certo per una valigia, ma soddisfa. Non ha consumi di carburante, ma soltanto quello dell’elettricità per la ricarica, che avviene in tempi di circa sei ore. Zero, come il nome del veicolo, nelle emissioni e nella totale assenza di rumorosità. E’ un vero concentrato di tecnologia e di creatività che apre la strada al futuro. La Zero è stata sviluppata dalla PSA (Peugeot-Citroen) con la giapponese Mitsubishi. Da quest’ultima la piccola francese si distingue molto per la linea, avendo un’estetica più futurista, con una sagoma tipica del nuovo design Citroen. La C-Zero sarà sul mercato il prossimo autunno ed è la seconda auto elettrica della Casa francese. C’è già la Berlingo. La C-Zero gode di un incentivo statale di 5 mila euro.
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