di Luigi del Giudice
La stupenda cittadina che si affaccia sulle rive del Lago Lemanno torna a essere per l’ottantesimo anno la capitale indiscussa del mondo dell’automobile con il suo Salone internazionale dell’auto, dal 4 marzo al 14 marzo prossimi.
Il Motor show svizzero si annuncia ancora una volta ricco di sorprese. Questa volta, ancor di più, la rassegna promette di confermare la sua indiscussa importanza. Unica in Europa a essere annuale, deve la sua grandezza sempre alla sua neutralità.
La Svizzera, infatti, non produce automobili. E questa peculiarità, che la rende unica, si conferma in ogni dettaglio: come per l’eleganza, il numero di automobili esposte, e, naturalmente, di anteprime; per l’organizzazione e, sempre di più, per la tecnologia, che costruttori e istituti di ricerca portano a Ginevra prima che altrove. Come nuovi motori più economici e meno aggressivi per l’ambiente. Tanto che non ci sembra azzardato dire che il futuro è già presente a Ginevra. Anche l’anno scorso, del resto, dopo un anno tormentato da fusioni e alleanze, sempre con l’obiettivo di imporsi o di restare a galla, questo Motor show è stata l’unica attrazione per gli espositori e il pubblico.
La rassegna promette un vero e proprio fuoco d’artificio di anteprime, mondiali e europee:un centinaio. Oltre sessanta conferenze stampa di presentazione nel solo primo dei due giorni dedicati alla stampa. Ci sono tutti. I grandi costruttori e una moltitudine di preparatori e disegnatori, oltre alle numerose imprese di ingegneria del settore. Quindi, anche le premesse per dare il via al rilancio dell’automobile e dimenticare i due ultimi anni bui della crisi e quelli precedenti in cui la crisi c’era ma nessuno la voleva sentire. La linea di ripresa è quella dell’anno passato. Anche le indiscrezioni confermano un altro grande salto tecnologico, che non è solo indirizzato a contrastare l’inquinamento, oggi, quasi di rigore, ma anche nella sicurezza.
C’è il “Padiglione verde”, un luogo dove il presente e il futuro dell’automobile si incontrano e si confrontano. L’iniziativa è di dozzina di espositori, costruttori molto qualificati nella materia, e istituti di ricerca della Svizzera, della Germania, della Croazia e della Finlandia che presentano tutta la gamma delle tecnologie alternative, spiegate nel dettaglio con proiezioni.
Anche lo stesso presidente del Salone, Rolf Studer, spiega, con non poco orgoglio, che anche questa volta è possibile presentare ai visitatori un’edizione che raggruppa tutti i modelli delle grandi Case costruttrici. E tutto questo, aggiunge Studer, ci dà fiducia dopo la crisi internazionale. Poi, viene ai numeri, perché contano e non poco. Gli espositori sono circa 250 e provengono da trenta paesi: rappresentano 700 marche. L’evento, seguito da dieci mila giornalisti, anche quest’anno trova 5 debuttanti tra i costruttori. Tra questi, da citare la Bufori Motor car company, della Malesia.
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