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La Roma sale a -5 dall'Inter, Vucinic affonda il Catania. Il Milan resta in scia

La Juve passa a Bologna, il Palermo supera la Lazio. Riparte la Fiorentina, il Cagliari stende il Parma borriello_leonardo_296

di Mauro Caputi

L’Inter rallenta e la Roma ne approfitta per portarsi a -5 con una vittoria di misura ma pienamente meritata sul Catania all’Olimpico. Il gol vittoria lo sigla Vucinic al 18’ con un fulmineo inserimento su calcio d’angolo. I giallorossi hanno altre due nitide occasioni nel corso della gara, con De Rossi e Taddei, ma soprattutto il Catania non è mai ficcante nell’area di Doni. Pur molto rimaneggiata la squadra di Ranieri non mostra cali fisici o di concentrazione, semmai qualche approssimazione sotto la porta avversaria che ha impedito di guadagnare il 90’ con maggiore tranquillità. Dalla domenica romana Mihajlovic può essere soddisfatto solo per le concomitanti sconfitte delle dirette concorrenti alla salvezza.

L’altro elemento della giornata è il ritorno, per di più solitario, al quarto posto della Juventus. Ai bianconeri basta il secondo successo consecutivo per tornare a respirare aria di Champions. La trasferta di Bologna si mette subito bene per gli uomini di Zaccheroni che passano al 4’ grazie a una percussione cominciata e conclusa da Diego. Lo stesso brasiliano coglie il palo alla mezz’ora, poi però la squadra si disunisce: Adailton spaventa Buffon incocciando la traversa su punizione e i felsinei crescono a vista d’occhio. Il giusto premio arriva a inizio ripresa, quando al 4’ Buscè irrompe su un cross di Raggi per il pareggio. Bologna a una spanna dal vantaggio al 63’, con Gimenez che tira sul palo a porta spalancata e Buffon che si salva sulla ribattuta. E qui entra in gioco la legge non scritta del calcio: gol sbagliato, gol subito: 3’ dopo Del Piero imbecca Candreva che conclude alle spalle di Viviano. E’ il 2-1 che resta fino alla fine, nonostante il Bologna ci provi in tutti i modi e mandi spesso in confusione la difesa ospite. Un istante prima dei 5’ di recupero i felsinei restano i dieci per l’espulsione di Raggi (fallaccio su Melo).

La Juventus sorpassa il Napoli, fermato sullo 0-0 a Siena dopo una partita senza sussulti. Primo tempo soporifero e seconda frazione in cui Hamsik da una parte e Rosi dall’altra provano a svegliare gli spalti. Troppo poco per le ambizioni di Champions dei partenopei in casa dell’ultima in classifica. Batte tre colpi, invece, il Palermo, che aggancia i campani al quinto posto, contro la Lazio. Hernandez, in campo per l’attacco influenzale a Cavani, brucia Muslera dopo nemmeno 60” sfruttando un errore di Kolarov in chiusura. I rosanero non danno tregua e Miccoli e abile a procurarsi un rigore, facendosi atterrare da Muslera, e a trasformarlo impeccabilmente al 28’. Solo Floccari prova a rendersi pericoloso, poi la squadra di Delio Rossi è implacabile e fa tris al 75’ con Nocerino che sbuca alla palle di Budan (in fuorigioco giudicato passivo) su cross di Hernandez. Un gran sinistro di Kolarov 4’ dopo rende meno pesante il passivo è origina il generoso forcing finale dei laziali che tuttavia non cambia il 3-1.

Continua a sorprendere il Cagliari che supera 2-0 il Parma con l’autorevolezza di una grande. Gli emiliani sono in difficoltà da circa due mesi e si complicano la vita al 6’ con la sfortunata deviazione di Zaccardo che beffa Mirante su tiro-cross di Lazzari. Il Parma si vede al 29’ con la botta di Valiani che sbatte sulla faccia interna del palo e torna in campo. Ma è solo un acuto, spento al 39’ dalla deviazione di testa di Matri che fissa il punteggio su assist di Nenè. Confusa la reazione emiliana nella ripresa, il Cagliari non fatica a controllare gli avversari.

Dopo aver raccolto un punto in cinque partite, la Fiorentina torna al faticoso successo contro un Livorno battagliero. A passare per primi sono i labronici, con una punizione di Rivas (36’) sulla quale la barriera prima e Frey poi fanno a gara a chi sbaglia di più. I viola si riversano davanti e gli ospiti controllano finché Vargas non toglie i suoi dai guai con una staffilata dal limite su una respinta al 62’. Passano 5’ e il Livorno resta in dieci per l’espulsione di Rivas (proteste vivaci). Al 78’ ci pensa il colpo di testa di Gilardino (su assist del propositivo Vargas) a fissare il 2-1 e riportare il sorriso alla corte di Prandelli. Brutto stop per il Livorno che resta terz’ultimo ma tiene comunque a due punti di distanza l’Atalanta, battuta 1-0 in casa dal Chievo. Bergamaschi sotto per la sfortunata deviazione di Garics su tiro di Pellissier (Consigli è ingannato) al 44’. Nella ripresa sale in cattedra Sorrentino (se ne accorge soprattutto Tiribocchi) e il Chievo resiste nonostante l’inferiorità numerica del finale (Rigoni espulso per somma di ammonizioni al 77’).

Il posticipo conferma che il Milan resta nella scia della Roma e potrebbe piazzare il sorpasso col recupero di mercoledì a Firenze. I rossoneri espugnano il San Nicola acuendo la crisi del Bari nel girone di ritorno: quattro punti in sei partite e tre sconfitte nelle ultime tre gare. I biancorossi di Ventura subiscono gli ospiti per tutta la prima frazione (se si eccettua una fiammata intorno al 25'). Il Milan ci prova con le conclusioni da fuori di Ambrosini e Pato (su punizione). Poi c'è un colpo di testa di Borriello, di poco a lato. Per la punta di Napoli è la prova generale del gol che arriva al 43' con una spettacolare sforbiciata su assist di Ronaldinho. La ripresa non mostra una Bari differente. Barreto e Alvarez, con Rivas, non sono incisivi come un paio di mesi or sono e i movimenti della squadra ne risentono. Barreto solo su punizione chiama Abbiati all'intervento. Il Milan aspetta il momento buono per chiudere la gara e lo trova al 67': incursione di Ronaldinho dal vertice sinistro dell'area, doppio dribbling e fucilata che Gillet respinge proprio sulla corsa di Pato che fissa il 2-0. Il Bari ci prova fino alla fine e guadagna un rigore all'88' con un ingenuo intervento di Pato su Salvatore Masiello. Ma Abbiati toglie a Barreto anche la soddisfazione del gol personale con un bel riflesso sulla sua destra. Non cambia né il punteggio né la classifica e il Bari si allontana dalla zona Europa League.