Atlante delle crisi


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Le elezioni con il primato dei rinvii

L’annosa paralisi istituzionale della Costa d’Avorio costa_avorio_296

Da ormai 5 anni, le elezioni generali che dovrebbero sancire la fine di un'annosa crisi in Costa d'Avorio vengono costantemente rinviate.

Il voto, fortemente auspicato dalla comunità internazionale, mira a ripristinare le istituzioni nel Paese che fu la "Svizzera dell'Africa occidentale".

Oggi le sorti degli ivoriani si reggono su un'intesa di condivisione del potere tra l'establishment politico cristiano del Sud e gli ex ribelli del Nord musulmano, antagonisti nella guerra civile del 2002: un equilibrio fragilissimo che un ritorno alle urne in condizioni non ottimali rischia di compromettere.

La guerra civile scoppia nel settembre 2002, quando miliziani ribelli del Nord falliscono un tentativo di golpe, ma riescono a conquistare la metà settentrionale del Paese. Di lì a poco, altri due gruppi controlleranno l'estrema area sud-occidentale del Paese.

L'intervento francese,quindi della forza della Comunità economica dell'Africa Occidentale e infine quello dell'Onu scongiurano che la crisi sfoci in una carneficina come quella del Ruanda. Dopo numerose tregue, e altrettante violazioni, governo e ribelli firmano nel 2007 un'intesa che prevede un'amnistia, il disarmo delle milizie e un governo di unità nazionale.