E' a Roma con ventitré dipinti la mostra "master" delle celebrazioni caravaggesche.
"Caravaggio" è alle Scuderie del Quirinale, in un allestimento che propone solo opere certe e capitali dell'artista, a fronte di un catalogo che ne conta oggi un centinaio - sessanta le più accreditate. Forse in controtendenza rispetto alla popolarità del personaggio-Caravaggio, che ha visto negli ultimi anni ricerche, studi ed esposizioni, unitamente a un grande interesse per lesue vicende biografiche, la mostra delle Scuderie propone il ritorno al nucleo produttivo certo, per sfrondare il mito caravaggesco e tornare a vedere l'arte del Merisi, con un'attenzione filologica che ha il sapore della novità.
Questo sguardo nuovo su un artista tanto celebrato, tracciandone come ex novo l'iter pittorico, crea un effetto di straniamento e fa emergere la sua unicità. Lo stesso effetto si era avuto con la mostra alla Galleria Borghese in cui erano messi a confronto Caravaggio e Francis Bacon: in questo caso lo sguardo dell'artista moderno si incrociava con quello del maestro lontano e ne richiamava l'attualità attraverso i secoli, riattualizzando l'antico. Arte tormentata come la vita, quella del Caravaggio. Ma al di là dell'inquietudine che romanticamente si immagina trasmessa sulla tela, dall'approccio espositivo scelto emerge la continua ricerca formale e cromatica che osa e crea nuove profondità con la luce, i corpi, le forme e che dall'osservazione della cruda realtà crea arte pura.
La (ri)scoperta del Caravaggio parte da qui, dalla sua forza innovatrice, liberata da scuole e botteghe, rivoluzionaria nel suo naturalismo. Tra le opere la Canestra di frutta, che per la prima volta lascia Milano, da New York i Musici, l'Amor vincit omnia da Berlino e il Suonatore di liuto del Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. Dagli Uffizi arriva il Bacco, mentre la romana Galleria Borghese presta il Davide con la testa di Golia . Dal 20 febbraio al 13 giugno 2010.