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Traffico di organi

'Il traffico di organi non è una leggenda metropolitana'. Intervista a Nancy Scheper Hughes, considerata la fondatrice dell’antropologia medica, docente all’Università di Berkeley g

La violenza che è permessa e che diventa routine. Contro emarginati, poveri, persone con disturbi mentali. Un genocidio globale.

“Il traffico di organi non è una leggenda metropolitana", ci spiega Nancy Scheper Hughes, considerata la fondatrice dell’antropologia medica, docente all’Università di Berkeley, California. E’ diventato pratica diffusa e questo ha fatto nascere un nuovo desiderio di organi e di tessuti. Assistiamo a un capitalismo della giungla, un neo cannibalismo che dà diritto ad alcune persone di mangiarne altre. Sono sempre di più quelli che vendono parti del corpo per sopravvivere. Esistono vere e proprie “città del rene” nei Paesi in via di sviluppo, un traffico fatto sulla pelle dei soggetti più deboli”.

Quali sono i Paesi coinvolti?
Giappone, Israele e i Paesi del Golfo. Ma ci sono casi anche in Turchia, in India e negli Stati Uniti. Spesso i governi proteggono e sostengono i sistemi dei trapianti all’estero, e li rimborsano. Forse non sanno cosa succede nei Paesi in cui gli organi vengono prelevati.

Da quali Paesi ci si rifornisce?
Dai Paesi dell’est, Moldavia Romania e Ucraina , dove i bisogni e la povertà giocano un ruolo rilevante. E’ una sorta di “commercio dolce” che risolve il problema della mancanza di organi. Oggi la domanda supera l’offerta. Negli Stati Uniti per esempio tutti possono mettersi in lista d’attesa per un trapianto, anche i novantenni, e gli organi donati scarseggiano. I donatori vengono convinti per poche centinaia di euro a vendere un pezzo del loro corpo. Vengono portati in Turchia, e lì, con la collaborazione di medici Turchi e Israeliani, un paziente che viene da Israele può avere il suo trapianto.

Altri Paesi fornitori?
La Cina che preleva organi soprattutto dai detenuti. Le Filippine, dove i brokers sono gli stessi chirurghi. L’Argentina, dove fino al 2004 hanno prelevato organi dai pazienti di un Ospedale Psichiatrico, senza il loro consenso. Il Brasile, dove i ragazzi delle favelas mostrano le cicatrici come un vanto, come un atto quasi dovuto: ”Ho aiutato la mia famiglia”. E’ una rete criminale con ramificazioni in tutto il mondo. Una sorta di mafia organizzata. Anche se il traffico di organi è contro la legge, ci sono gli intermediari e spesso vengono difesi. Ci sono siti internet che alla luce del sole pubblicano annunci commerciali, offrendo possibilità di scambio tra donatori e acquirenti. Spesso dietro la donazione altruistica c’è un traffico illecito che frutta un sacco di soldi. Chi vuole un organo paga 180.000 dollari, tutto compreso:viaggio, donatore, trapianto.

Quali sono gli organi più richiesti?
I reni, ma anche pezzi di fegato. In India arrivano a vendere anche gli occhi. L’Oms stima che un quinto dei 70.000 reni trapiantati ogni anno nel mondo arriva dal mercato nero. Io credo che la cifra vada raddoppiata. Nel 2003 lo stesso Stato di Israele ha ammesso che la metà dei reni trapiantati sono comprati fuori dal Paese, e sono frutto di traffici illegali