di Juana San Emeterio SCUSA MA TI VOGLIO SPOSARE
di Federico Moccia, Italia 2009 (Medusa)
Raoul Bova, Michela Quattrociocche, Luca Angeletti, Francesca Antonelli, Francesco Apolloni, Cecilia Dazzi, Michelle Carpente, Beatrice Valente, Francesca Ferrazzo, Rossella Infanti, Ignazio Oliva, Cristiano Lucarelli, Pino Quartullo, Andrea Montovoli, Francesco Arca.
Federico Moccia torna al cinema con una nuova storia sentimentale: dopo due anni dal film “Scusa ma ti chiamo amore” (che incassò più di 12 milioni di euro al botteghino) lo scrittore, sceneggiatore e regista romano porta sullo schermo il sequel “Scusa ma ti voglio sposare”, tratto dal suo sesto libro.
Questo film racconta il seguito della storia d’amore tra Alex (Raoul Bova), pubblicitario trentanovenne di successo, e Niki (Michaela Quattrociocche), ora ventenne, conosciuta in un incidente stradale. Li avevamo lasciati in partenza per una vacanza ora li ritroviamo di ritorno dal faro dove si sono promessi amore eterno. I due fidanzati tornano in città e arredano insieme una casa. Alex capisce che nonostante la differenza di età, lei è la donna che desidera per sempre. Vanno a Parigi e Alex chiede a Niki di sposarlo e lei risponde sì, felice e innamorata. Intorno a loro ci sono gli amici di sempre, ognuno con le proprie storie: da una parte i quarantenni in crisi, dall’altra i ventenni che si confrontano con i propri sogni e progetti per il futuro. Ci sono poi le due famiglie che intervengono durante i preparativi delle nozze, ma soprattutto, con l’avvicinarsi della data, c’è la paura crescente di lei che le fa fare un passo sbagliato: manda a monte il matrimonio.
Il film di Moccia è una commedia per adolescenti che vorrebbe strizzare l’occhio a un pubblico più adulto in vena di buoni sentimenti: “I miei due protagonisti credono al matrimonio nonostante le loro paure, mentre oggi molte coppie si separano o si sposano solo perché è una convenzione. - spiega il regista durante la conferenza stampa - Io, come scrittore, osservo il mondo che mi circonda e credo che a volte i giovani siano molto più sognatori degli adulti. I miei quarantenni ad un certo punto perdono di vista il loro rapporto, mentre la ventenne interpretata da Michela ha paura di ciò che l’aspetta, ma inizia anche un percorso di maturazione, di consapevolezza, e sceglie il matrimonio perché ha veramente voglia di costruire qualcosa”. Il paragone con i personaggi di Gabriele Muccino e le loro complicate relazioni sentimentali è inevitabile, anche se questo film ha toni molto più leggeri rispetto a ‘Baciami ancora’:”I miei quarantenni sono diversi dai suoi e sono raccontati in chiave diversa. - spiega Moccia - Tutti e due abbiamo fatto un sequel, con personaggi già messi in scena in precedenza:Gabriele racconta però una storia più dolorosa, dei drammi. Io non mi sento l’anti-Muccino, ma sono comunque onorato di questo confronto”.