Spettacolo degno di un kolossal, come è ormai consuetudine, per la cerimonia d' apertura dei Giochi invernali. Tre ore di musica e scenografie che hanno come motivo conduttore l'orgoglio nazionale e l'integrazione: dalle Giubbe Rosse agli Inuit Vancouver non dimentica la storia del Canada.
Sulla tribuna d'onore del BC Place non ci sarà Obama, ma ci sarà la first lady Michelle. Non mancherà Putin, che 'raccoglierà' la fiaccola in vista di Sochi 2014. Per l'Italia presenzieranno il ministro degli Esteri Frattini e il sottosegretario Crimi. Ultimo tedoforo forse il campione di hockey Gretzky.
Intanto, va popolandosi poco a poco la pattuglia azzurra per Vancouver. Alle donne della velocità dello sci, si sono aggiunti i colleghi maschi che già oggi effettueranno la prima prova cronometrata della libera olimpica di sabato. Già in Canada anche gli azzurri di biathlon, slittino e snowboard. Altri arriveranno più in là. Slalomisti e gigantisti per ora restano ad allenarsi in Italia (Saint Vincent,Val di Fassa e Pozza di Fassa).
In totale saranno 109 gli atleti italiani, presenti in tutte le discipline tranne curling e hockeyghiaccio. La consapevolezza è che sarà difficile ripetere Torino 2006 (5 ori e 6 bronzi).
Petrucci: "L'oro azzurro vale 260.000 euro"
"Per noi la medaglia più bella è l'assenza di casi di doping tra i nostri atleti. Al limite vogliamo meno successi, ma puliti". Il presidente del Coni, Petrucci, fissa anche un obiettivo etico, oltre quello tecnico, per i Giochi invernali ormai alle porte. E' ribadisce: "Abbiamo messo anche una penale".
Multe a parte, il segretario generale Pagnozzi, annuncia i premi medaglia: "Per l'oro si passa da 140 mila a 260 mila euro. Nel senso che chi vince avrà un bonus annuale di 30.000 nei successivi 4 anni se continua a gareggiare". Ma si vola basso: "Qui i cinque ori di Torino sono difficilmente ripetibili".