Atlante delle crisi


Stampa

Jos, la città dove gli sms generano una strage

Al Qaeda:'Sia jihad'. Tre motivi di crisi jos_nigeria_296

Oltre al Mend, il governo nigeriano è costretto a fare i conti con una miriade di gruppi etnico-religiosi attivi nel Centro e nel Nord del Paese.

L'ultima strage ha avuto per epicentro la città di Jos, capitale dello Stato di Plateau, al confine tra la zona a prevalenza cristiana e quella a prevalenza musulmana. Le violenze sono infuriate per 4 giorni a metà gennaio, e hanno lasciato sul campo un numero imprecisato di vittime,ma superiore a 350

Pochi giorni prima, nel vicino Stato di Bauchi, 70 persone erano morte negli scontri tra polizia ed estremisti islamici.

Nella città mista di Jos,i tumulti sono nati da alcuni sms, inviati a migliaia di persone, che incitavano all'odio religioso, diffondendo false notizie su attacchi a chiese e cibi avvelenati.

I cristiani di Jos e dello Stato di Plateau godono di uno speciale statuto di "popolazione indigena", che garantisce agevolazioni per l'accesso a studio e lavoro. L'etnia Hausa, di fede islamica e originaria del Nord, è presente sul territorio fin dai primi dell'800, ma non ha gli stessi diritti.

Le violenze sono ricorrenti a Jos: nel 2008, in due giorni di scontri, persero la vita 381 persone.

"Il sangue dei nostri fratelli in Nigeria non è stato versato invano. Li aiuteremo in ogni modo, con adddestramento e munizioni".

A parlare così,all'indomani della strage di Jos, è l'emiro di Al Qaeda nel Maghreb islamico, Abdel Wadud, che da Algeri invita i musulmani nigeriani a unirsi alla Jihad contro i "crociati che rubano le vostre ricchezze".

Un legame tra Al Qaeda e la Nigeria è emerso anche dopo il fallito attacco di Natale al volo Amsterdam-Detroit. L'attentatore è un nigeriano aderente alla rete di bin Laden, che ha però detto di essersi formato nello Yemen.

Dopo i fatti di Jos, il segretario di Stato Usa, HIllary Clinton, ha chiesto alle autorità nigeriane di agire con più incisività contro la "radicalizzazione" dei giovani.

Ciò che più preoccupa il Dipartimento di Stato sono le condizioni di estrema e diffusa povertà che alimentano l'estremismo. "Il terrorismo non si combatte solo con le armi. Nell'ultimo decennio molti indicatori sociali sono anda- ti nella direzione sbagliata", ha detto.

Washington ha intensificato i controlli sui cittadini della Nigeria che si recano negli Usa, suscitando le proteste del governo di Abuja.

L'eterno conflitto nigeriano appare come un mix di tre elementi: etnie, religioni e interessi economici.

Non esiste un'etnia maggioritaria: gli Yoruba, i più numerosi, contano per il 18% degli abitanti. In prevalenza animisti o cristiani, vivono nel Sud-ovest. Gli Hausa musulmani (17%) risiedono al Nord, mentre nel Biafra prevalgono gli Ibo (13% del totale), in buona parte propensi all'indipendenza.

Gli scontri interetnici hanno assunto caratteri sempre più marcatamente religiosi, aggravati dalla relativa ricchezza dei cristiani e dalla crescente povertà dei musulmani.

La Nigeria è uno Stato federale: il governo centrale delega ampi poteri, tra cui quello giudiziario, a ciascuno dei 37 Stati che compongono il Paese.

Dal 2000 in poi,12 Stati settentrionali hanno adottato la Sharia (legge islamica) con diverse applicazioni: mentre a Kano si vieta alcol, gioco d'azzardo e prostituzione, Sokoto e Kebi applicano la pena di morte per reati sessuali.

Benché la Sharia sia valida solo per i musulmani, quotidianamente si verificano scontri; i cristiani reagiscono al clima di intimidazione emigrando da Nord verso Sud, facendo temere la divisione della Nigeria in due Stati etnici.