di Claudio Presutti
L'Inter liquida il Milan con un gol per tempo e vince così il quinto derby di fila. Gli uomini di Mourinho tornano a essere così gli assoluti padroni del campionato di serie A, ricacciando i rossoneri a 9 punti, anche se il Milan deve recuperare la partita in casa della Fiorentina.
Il clima al Meazza è splendido: il Milan in gran forma e reduce da una serie di risultati positivi, ci crede, ma l'Inter è conscia della sua forza. I rossoneri nei primissimi minuti giocano bene, ma i nerazzurri, grazie ad alcune soluzioni dalla lunga distanza di Sneijder (anche un palo esterno) e Cambiasso mettono i brividi a Dida. E al 10' arriva la rete di Milito (capocannoniere con Di Natale a quota 13) che sfrutta un errato intervento di Abate con la testa, entra in area e infila con una diagonale molto preciso. Il Milan soffre, il match, già nervoso, prende ancora più vigore dopo l'espulsione per proteste di Sneijder al 26'.
Nella ripresa il Milan (dentro anche Seedorf) torna in campo molto carico, ma i nerazzurri si difendono con grande ordine e gli spazi sono davvero pochi. I rossoneri, che non riescono a sfruttare la superiorità numerica, con il passare dei minuti calano il ritmo e in contropiede i nerazzurri pungono. sale in cattedra Pandev che nel giro di tre minuti prima colpisce il palo da pochi passi e poi, su punizione, ottiene il raddoppio (65').
Il Milan alza bandiera bianca ma nel finale il match si potrebbe riaprire al 91' quando Rocchi assegna un rigore al Milan per il fallo di mano di Lucio (doppio giallo, espulso il centrale della nazionale brasiliana e nerazzurri in 9) in area. Ronaldinho dal dischetto però si fa respingere il tiro dal connazionale Julio Cesar, evitando così un finale thrilling.
Nella domenica pomeriggio pre-derby spicca il colpo esterno del Napoli che vince 2-0 a Livorno. Una vittoria importantissima che rilancia le ambizioni di Champions League dei partenopei di Mazzarri, al 14.mo risultato utile consecutivo in campionato: il terzo posto della Roma è a un solo punto e quelli di vantaggio sulla Juve sono diventati quattro. Livorno non fortunato: subisce il primo gol nel recupero del 1° tempo grazie ad uno straordinario tiro al volo di Maggio, va più volte vicino al pari anche con un Lucarelli su rigore (fuoir anche la ribattuta dopo la respinta di de Sanctis) e in pieno recupero subisce il raddoppio su punizione di Cigarini con il centrocampista Marchini in porta al posto di De Lucia appena espulso. A complicare le cose in casa dei toscani arrivano anche le dimissioni di Serse Cosmi a fine partita.
Grande colpo del Palermo che al Barbera stende la Fiorentina con un secco 3-0 e si piazza da solo al quinto posto, a tre punti dal Napoli e con un punto di vantaggio sulla Juve. Rossi, al settimo risultato utile di fila in campionato, per fronteggiare le assenze di Cavani e Simplicio si affida ai giovanissimi Pastore e Abel Hernandez, che lo ripagano con un’ottima prova, condita da assist e gol. Per Hernandez, stella uruguaiana della primavera del Palermo fino all’anno scorso, una doppietta d’autore (sono già 3 i gol alla prima stagione in A) e un futuro luminoso davanti. Il terzo gol dei siciliani arriva con Budan che era subentrato allo stesso Hernandez. Duro colpo per i viola di Prandelli, scivolati in nona piazza, anche se con un match da recuperare, che forse pagano i tanti impegni (in settimana hanno battuto la Lazio conquistando la semifinale di Coppa Italia) e una rosa non straordinaria.
Riprende la marcia il Genoa che sfrutta alla perfezione il turno casalingo e liquida un’Atalanta non all’altezza delle ultime prestazioni. Per gli orobici è la prima sconfitta con Mutti in panchina. L’avvio dei rossoblù è veemente e già nel primo tempo chiude il match: al 18’ c’è il vantaggio con l’argentino Palacio, al 41’ arriva il sigillo di Crespo che ottiene il suo quinto gol stagionale.
A far compagnia al Genoa al settimo posto c’è il Cagliari che esce imbattuto dal Franchi di Siena. Ottimo primo tempo dei toscani che sfiorano più volte il vantaggio senza però trovarlo. Nella ripresa, con i sardi in 10 per l’espulsione di Larrivey (doppio giallo), il Siena passa con un gran gol di Calaiò (78’). Ma tre minuti dopo c’è il pari del Cagliari su un calcio di rigore realizzato da Matri (decima rete), concesso dall’arbitro Tommasi per fallo di Cribari (anche espulso) su Cossu. Finisce 1-1.
Importante impresa esterna della Samp che vince 3-2 in casa dell’Udinese, ora pienamente invischiata nella lotta per non retrocedere (è quart’ultima, con un punto di margine sul Catania, terz’ultimo) . La gara è una scommessa vinta per Del Neri che lascia a casa Cassano per scelta tecnica e punta su Pozzi accanto a Pazzini. Friulani in vantaggio con il tredicesimo gol stagionale di Di Natale su rigore. Pari doriano, ancora dagli 11 metri, con Pazzini e Udinese di nuovo avanti prima dell’intervallo. Ma la rimonta dei blucerchiati arriva nella ripresa. Nuovo pari con Pozzi e infine rete del definitivo 2-3 con Semioli.
Rimonta importantissima anche per il Bologna che al Dall’Ara batte il Bari 2-1 e ringrazia ancora una volta il promettente Gimenez (tre gol in quattro partite). Pugliesi avanti con una splendida rete di Barreto a fine primo tempo. Nella ripresa entra l’uruguaiano Gimenez, già protagonista a Firenze, e con un doppietta stende gli uomini di Ventura.
Pari infine anche all’Olimpico tra Lazio e Chievo. Laziali,sempre contestati, avanti nel primo tempo grazie a Stendardo. Il pari dei veronesi arriva con il solito Pellissier. I romani perdono un’occasione per uscire dalle zone basse della classifica che recita: 21 punti, ben 10 in meno dell’anno scorso.