Atlante delle crisi


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Un fragile processo di pace

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Il conflitto di potere attorno ai vertici militari resta un nodo nel processo di pace avviato nel 2006 in Nepal.

Dopo la rivolta popolare contro la monarchia assolutista, nell'aprile 2006 il re è costretto a reinsediare il parlamento dissolto nel 2002 che negozia un accordo di pace,ponendo fine alla lotta armata decennale dei ribelli maoisti.

Il Parlamento vara una Costituzione ad interim e nel 2007 proclama lo Stato federale,democratico e repubblicano. Nel 2008 le prime elezioni libere danno ampia maggioranza al Partito comunista maoista e il suo leader, Dahal, si trova alla guida di un governo di coalizione.

A maggio 2009 comincia il braccio di ferro che oppone il Partito comunista maoista,il più forte nel Paese, al governo di coalizione del Nepali Congress (centrista) e del Partito comunista, Uml.

Il premier Dahal, conosciuto come Prochanda, si dimette dopo aver tentato di rimuovere il capo delle forze armate che si oppone all'integrazione nell'esercito degli ex ribelli maoisti. Una serie di scioperi, promossi da Dahal, paralizza negli ultimi mesi il Paese.

Ora, Dahal chiede un governo di unità nazionale. Ma il tempo stringe: l'ultima data stabilita per completare la nuova Costituzione è il maggio 2010.

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