TRA LE NUVOLE

di Sandro Calice

TRA LE NUVOLE

di Jason Reitman, Usa 2009 (Universal Pictures)
George Clooney, Jason Bateman, Anna Kendrick, Vera Farmiga, Melanie Lynskey, Danny McBride, Tamala Jones, Adam Rose, Amy Morton, Steve Eastin, J.K. Simmons, Sam Elliott, Zach Galifianakis.

Reitman ormai ha un suo timbro di fabbrica: personaggi ambigui ma che non riusciamo a “odiare”, anti-eroi simpatici e gaglioffi, in storie impegnative. Dal lobbista del tabacco in “Thank you for smoking” all’adolescente che affida a una coppia il suo bambino del film premio Oscar e vincitore del Festival di Roma 2007 “Juno”. Fino al Ryan Bingham di “Tra le nuvole”, che ha ottenuto 6 nominations ai Bafta Awards, gli Oscar britannici, che saranno assegnati il prossimo 21 febbraio.

Ryan di professione fa il “tagliatore di teste”, esperto psicologicamente e giuridicamente nel licenziare persone. Vive sugli aerei, negli aeroporti e negli hotel, possiede le tessere di tutti i programmi “mille miglia” di tutte le compagnie aeree ed è simpaticamente ossessionato dal traguardo più importante: raggiungere le 10 milioni di miglia. Poi due donne sconvolgono tutto. Natalie (Kendrick) è la giovane rampante che propone all’azienda di Ryan di risparmiare sui viaggi e di usare la tecnologia per licenziare le persone in videoconferenza. Alex (Farmiga) è una viaggiatrice professionista come Ryan, che vuole e chiede alla vita e alle avventure le sue stesse cose. La prima costringerà Ryan a immaginare per la prima volta la sua vita in un posto fisso, la seconda metterà in crisi la sua eterna fuga dai rapporti stabili e dalle responsabilità.

“Tra le nuvole” è una commedia amara e intelligente sulla crisi economica e finanziaria che ha colpito gli Stati Uniti, uno sguardo dentro le piccole storie di chi perde tutto, nel linguaggio della fiction, speculare a quello che Michael Moore ha fatto col suo docu-film. Quasi tutte le persone che interpretano i lavoratori licenziati, infatti, sono veri disoccupati. E le città su cui Reitman ha concentrato l’attenzione (Detroit, Phoenix, St.Louis, Wichita) sono proprio quelle che maggiormente hanno sofferto la crisi. Ma anche se, come nei precedenti lavori, il tema non trascina la storia nel patetico, conservando anzi momenti di pura ilarità, qui Reitman perde un po’ del suo tocco e il film mostra brevi momenti di stanchezza. Dietro la crisi mondiale c’è la crisi personale di un uomo che capisce la vacuità della sua vita e l’importanza dei rapporti umani, ma ci sono un paio di luoghi comuni (su tutti, la celebrazione della famiglia come unico elemento salvifico nella vita delle persone) che precipitano nella sociologia facile e nelle mode “culturali” imperanti.