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Guardia di Finanza, un anno di attività contro i 'furbi'

Intervista al Comandante Generale Cosimo D'Arrigo

di Nello Rega

Generale D’Arrigo, si chiude per voi un anno particolarmente denso di lavoro e di risultati, specialmente nel vostro settore d’elezione che poi è quello del contrasto all’evasione fiscale. Può illustrarci i dati più significativi?

“Innanzi tutto la ringrazio per aver ricordato che è proprio la lotta all’evasione fiscale il settore nel quale siamo più impegnati. A ciò aggiungo subito che, sulla base dei controlli da noi eseguiti sino al 30 novembre scorso, abbiamo scoperto basi imponibili non dichiarate al Fisco per 30 miliardi di euro (il 9% in più rispetto al 2008), nonché IVA dovuta e non versata per 5,4 miliardi di euro (con un incremento del 28% rispetto allo scorso anno), che rappresentano, in assoluto, i risultati più alti degli ultimi decenni. A questi bisogna aggiungere 18,6 miliardi di rilievi ai fini IRAP”.

E i furbi che hanno pochi - se non addirittura nessuno - contatti con il Fisco? Sono sempre molti?
“Purtroppo sì, ma non hanno vita facile visto che quest’anno abbiamo individuato qualcosa come 8.058 evasori totali e paratotali, che avevano tentato di occultare basi imponibili per circa 15 miliardi di euro. A questo dato dobbiamo affiancare i 2.309 denunciati alle Procure della Repubblica per omesse o infedeli dichiarazioni con evasioni d’imposta rispettivamente al di sopra dei 77mila euro e dei 103mila euro l’anno”.

Comandante, ma qual è in genere la risposta delle persone che vengono colte in fallo all’esito dei vostri controlli di natura tributaria?
“Ovviamente la risposta in queste occasioni può variare di caso in caso, però, ogni mese, registriamo come il 10% delle verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza si conclude con l’adesione integrale ai contenuti dei verbali da parte dei contribuenti che, entro i 30 giorni successivi, preferiscono rinunciare a presentare ricorso e ridurre i danni pagando quanto dovuto”.

Rimanendo sempre in tema di evasione non possiamo non fare un accenno a quella internazionale che ha tenuto banco nelle cronache di questi ultimi mesi. Il bilancio che tracciate ora vi soddisfa rispetto alle aspettative?
“Certamente sì. La nostra attività d’indagine in questo difficile campo ci ha infatti permesso di individuare casi di esterovestizione, ossia di trasferimento della residenza fiscale, triangolazioni con Paesi off-shore ed omesse dichiarazioni di capitali detenuti all’estero per oltre 5 miliardi di euro. Se consideriamo le difficoltà oggettive che esistono nell’operare in questo settore e teniamo presente che, comunque, i risultati raggiunti fanno registrare un più 6% rispetto al 2008 (anno record rispetto al passato) non possiamo che esserne soddisfatti”.

Passiamo ora ad un altro problema molto sentito nel nostro Paese come quello della criminalità organizzata. Cosa può dirci al riguardo?
“In questo importantissimo settore d’intervento la Guardia di Finanza si occupa principalmente di ‘aggredire’ gli ingenti patrimoni illeciti che sono nelle disponibilità delle grandi organizzazioni criminali con i quali ingannano il sistema economico nazionale ed alimentano ulteriormente i traffici illeciti. Ma anche qui possiamo registrare un anno d’intenso lavoro con lo sviluppo di accertamenti patrimoniali antimafia nei confronti di 5.279 persone e società. Accertamenti che hanno portato al sequestro di beni per 1,8 miliardi di euro: si tratta del risultato più alto degli ultimi decenni”.

E per quanto riguarda le truffe alla Sanità Pubblica, cosa può dirci al riguardo?
“Anche qui il bilancio della nostra attività è decisamente positivo. La tutela della spesa pubblica e della sanità in particolare è uno dei comprati d’intervento sui cui, già alla fine dello scorso anno, abbiamo deciso di destinare una parte consistente delle nostre risorse operative, in aderenza a precise indicazioni che ci sono pervenute dall’Autorità di Governo; i risultati non sono certo mancati visto che abbiamo scoperto truffe al Sistema Sanitario Nazionale per 48 milioni di euro denunciando alle Procure della Repubblica circa 2.700 soggetti”.

Nonostante recenti indagini sociologiche abbiano evidenziato un netto calo sul consumo di alcune sostanze stupefacenti, l’allarme sociale rimane molto alto specialmente per quanto riguarda l’uso di droghe come la cocaina. Cosa può dirci circa i sequestri di queste sostanze?
“In questo campo non abbiamo mai abbassato il livello di guardia anche perché il Corpo è presente su tutte le frontiere terrestri e marittime del nostro Paese, vale a dire nei punti ove i trafficanti tentano di far passare i carichi più ingenti. In tal senso la nostra attività di contrasto si è concretizzata nel sequestro di oltre 11 tonnellate di sostanze stupefacenti quali hashish, marijuana, eroina e cocaina”.

Comandante D’Arrigo, dai dati si evince anche una tutela del “Made in Italy”, che poi si riflette sul contrasto alla contraffazione dei marchi di fabbrica. Quanti sono stati i vostri sequestri nel corso dell’anno?
“Grazie ai nuovi strumenti investigativi approvati dal Parlamento con la legge n. 99 del 23 luglio scorso, abbiamo reso ancor più penetrante la nostra attività investigativa in questo comparto per la difesa dei marchi nazionali. Sulla base di ciò, abbiamo già sequestrato 85 milioni di prodotti contraffatti o insicuri: si tratta di un aumento netto del 30% rispetto al 2008”. Generale quali saranno le priorità operative delle Fiamme Gialle per il 2010? “Prima priorità del 2010. Contrasto all’evasione internazionale ed ai paradisi fiscali che sarà svolta: portando avanti i numerosi filoni investigativi aperti su liste di soggetti e società già individuati in Italia e all’estero; rafforzando le proiezioni dell’attività dei Reparti oltre i confini nazionali, mediante la Rete degli “esperti” del Corpo ed attraverso gli scambi di informazione e gli incroci di dati con gli organi collaterali di tutto il mondo; incrementando la lotta serrata alle grandi frodi all’Iva. In particolare, proseguiremo la nostra strategia di attacco ai patrimoni degli organizzatori delle “frodi carosello”, puntando sul sequestro dei proventi illecitamente accumulati e dei beni di valore corrispondente. Contiamo infine di eseguire 50mila controlli per individuare i cosiddetti “finti poveri” che risultano possessori di auto, barche e ville dal valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Seconda priorità. La Guardia di Finanza è la polizia specializzata per la lotta all’usura ed alle frodi finanziarie, al riciclaggio ed ai patrimoni della criminalità organizzata. Saranno pertanto sviluppate ulteriormente le indagini in questi comparti operativi e particolare attenzione sarà riservata ai servizi di intelligence e prevenzione antimafia connessi agli appalti per la ricostruzione delle zone terremotate dell’Abruzzo e per l’allestimento di “Expo Milano 2015”. Terza priorità. Mantenere alta la guardia nella tutela del Made in Italy, settore questo in cui ci attendiamo risultati sempre migliori in termini di qualità grazie ai nuovi strumenti investigativi - consegne controllate, acquisti simulati ed attacco ai patrimoni ed ai proventi illeciti - che, dal luglio scorso, sono applicabili anche per i reati di contraffazione”.