Economia


Stampa

Lavoro, in un anno persi 500 mila posti

Istat: la disoccupazione sale all'8,2% occupazione_lavoro_296

Diminuisce, nel terzo trimestre 2009, l' occupazione di 508mila unità rispetto allo stesso periodo del 2008 (-2,2%). Perde,invece,120mila unità rispetto al secondo trimestre 2009.Il tasso scende dal 59% (2008) all'attuale 57,5%. Lo sostiene l'Istat precisando che è il calo peggiore dal'92.

Ad ottobre,invece,il tasso di disoccupazione è dell'8,2%, il dato peggiore da aprile 2004.L'Istat ha rivisto al rialzo il dato diffuso nelle scorse settimane (8%): i disoccupati,nel mese, erano quindi 2.039mila a fronte di 1.740mila registrato ad ottobre 2008. Il tasso di disoccupazione era del 12,4% nel Sud, 6,9% centro e 5,5% nord.

Confindustria:  ripresa avviata ma lenta
"La ripresa è avviata, non deraglierà". Lo afferma il rapporto sugli scenari economici del Centro studi di Confindustria, che prevede quattro anni (fino al 2013) per tornare ai livelli di Pil pre-crisi, dopo che la recessione ha riportato indietro l'Italia di 8 anni.

I dati: nel 2009 il Pil in Italia diminuirà del 4,7% mentre nel 2010 ci sarà un ritorno alla crescita, con +1,1%. Nel 2011 un rafforzamento, con +1,3% (ai livelli del 2005). Tra 2008 e 2009 persi 470mila posti di lavoro, mentre sono ancora a rischio altri 195mila. Il rapporto nota che il credito difficile è l'ostacolo più insidioso sulla strada della ripresa "e lo sarà a lungo".

Dopo due anni di contrazione (-0,9% nel 2008 e -1,7% nel 2009), "come mai era accaduto nel dopoguerra", i consumi torneranno a aumentare nel 2010 con un +0,8%, "grazie alla buona dinamica delle retribuzioni reali (+0,8%) e al miglioramento dei bilanci familiari per i tassi di interesse bancari ancora bassi e l'inflazione che resterà contenuta.

Lo afferma il Centro studi di Confindustria, sottolineando che invece "agirà da freno l'ulteriore arretramento occupazionale (-1,4%)", che nel 2011 segnerà poi un +0,5%. I consumi "accelereranno", quindi, nel 2011 con un +1,3% "sospinti da un incremento del reddito disponibile più deciso".