Durante la campagna elettorale Morales ha promesso anche aiuti alla maternità, all'educazione, ai settori rurali, la creazione di un'assistenza sanitaria per tutti e una speciale assistenza agricola per i contadini, la costruzione di strade e centrali idroelettriche.
La nuova Costituzione voluta dal presidente boliviano, approvata con referendum confermativo nel gennaio 2009, riconosce l'autonomia dei popoli originari, garantendone la presenza a tutti i livelli. Sancisce che la Bolivia si fonda sul "pluralismo". Grande valore viene dato al riconoscimento dei diritti fondamentali, alla laicità dello Stato che riconosce la libertà religiosa.
Nella nuova Carta si legge anche che la Bolivia proibisce il lavoro forzato e lo sfruttamento minorile. "Diritti dei bambini, garanzie e meccanismi istituzionali di protezione saranno oggetto di una regolamentazione speciale". La nuova Costituzione riconosce il lavoro minorile in condizioni dignitose.
La nuova Carta proibisce tutte le discriminazioni, salvaguarda il diritto a una maternità sicura.
Con il referendum confermativo del gennaio 2009 i boliviani hanno anche scelto con una larga maggioranza (circa il 70%) la riduzione delle dimensioni massime di una proprietà terriera.