Atlante delle crisi


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I diritti violati

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La Bolivia di Evo Morales è ancora il Paese dei bambini che lavorano, che spariscono nel nulla, vittime di traffici e sfruttamento.

Secondo l'Unicef,la condizione dell'infanzia nel Paese è in parte migliorata dopo la scelta di far rientrare nell' assistenza sanitaria donne incinte, donne con figli piccoli e bimbi fino a 5 anni. Restano, tuttavia, malnutrizione cronica,anemia,alta mortalità infantile

Grave la situazione dei minori lavoratori: circa 800 mila, un quinto della popolazione al di sotto dei 18 anni, impiegati nelle miniere e nella raccolta di canna da zucchero.

"Tra la popolazione è molto diffusa l' idea che il lavoro educa e nobilita il bambino.Gli adulti si vantano di aver lavorato fin dall'età di 5 anni", dice Clemencia Aramburù dell'Unicef.

Da soli o con le famiglie, i bambini che lavorano viaggiano di regione in regione,impiegati nel lavoro stagionale di raccolta nei campi,che è faticoso e pericoloso e li costringe anche a vivere nelle baracche in situazioni di promiscuità e in completa dipendenza dai datori di lavoro.

Secondo l'Ilo (International Labour Office), sono 5,7 milioni i minori lavoratori in America Latina e Caraibi.

Secondo PeaceReporter, i bambini sono i primi a pagare le conseguenze di vivere in un Paese in cui più del 60% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno. Difficilmente riescono ad andare a scuola (quelli che ci vanno lo fanno dopo il lavoro).

In Bolivia per un bambino recuperato dal lavoro minorile, altri 3 ne entrano a far parte. Sconvolgente è anche la massiccia presenza di bambini lavoratori nelle strade delle città. I piccoli che lavorano si concentrano soprattutto nelle zone centrali del Paese.