di Mauro Caputi
Due sconfitte e un pareggio per le prime tre, con l'Inter che manca l'occasione del fugone. Dopo lo schianto della Juventus a Bari, il Milan perde in casa e i nerazzurri impattano a Bergamo allungando di un solo punto il vantaggio sulle inseguitrici dirette.
Sul campo dell'Atalanta l'Inter sembra in grado di fare il suo dovere. Non c'è particolare brillantezza nel gioco nerazzurro, ma la solita sostanza. Al 15' Milito s'infila fra tre difensori e costruisce il gol del vantaggio. L'Atalanta ci mette la buona volontà e rischia sulle ripartenze dei capoclassifica. La gara scorre liscia per la squadra di Mourinho fino al 65': ingenuità di Sneijder che, già ammonito, entra in netto ritardo su Guarente e si merita il secondo giallo. Gli uomini di Conte spingono con più convinzione e vengono premiati all'81' da Tiribocchi che sfrutta un 'buco' di Lucio. Nel recupero, straordinari per Coppola che salva di piede su conclusione a botta sicura di Thiago Motta. Per i bergamaschi un 1-1 prezioso.
Verticale il crollo del Milan. Le tossine di Champions si fanno sentire contro il Palermo che espugna 2-0 San Siro. Si capisce subito che i siciliani sono più incisivi, con Cavani e Bresciano (due volte) a una spanna dal gol. Nel primo tempo i rossoneri riescono a rispondere con un paio di ottime occasioni sulla testa di Borriello (bravissimo Sirigu a contenere). La ripresa gela subito la squadra di Leonardo: al 49' Miccoli si esibisce in una prodezza balistica che non dà scampo a Dida. La reazione del Milan non c'è e al 62' Bresciano raddoppia risolvendo una mischia innescata da un assist di Miccoli per Pastore. Cavani fallisce di poco il terzo gol, poi il Milan si sveglia con l'inserimento di Inzaghi che si vede negare due volte il gol, prima da Sirigu poi da Kjaer. A poco dalla fine c'è anche una buona opportunità per Zambrotta. Rossoneri sfortunati nell'ultimo quarto d'ora, ma negli altri 75' il Palermo ha meritato il risultato.
Completa il quadro desolante delle squadre impegnate a metà settimana in Champions la Fiorentina sconfitta 2-1 sul campo del Chievo. Fulminante l'avvio: al 4' palo di Pellissier, al 5' vantaggio viola con uno splendido diagonale di Montolivo; al 12' pari clivense con Pinzi che sfrutta un errore di Avramov (schierato per il forfait di Frey durante il riscaldamento). Gol vittoria di Sardo che irrompe di testa sulla punizione calciata da Luciano al 23'. Tempo ce ne sarebbe, e tanto, ma la Fiorentina non è quella di Anfield e i gialloblù non faticano più di tanto a guadagnarsi i tre punti.
Solo sorrisi per il Parma, invece, che piega 2-1 il Bologna al Tardini e si conferma (accorciando le distanze) quarta forza del campionato. I felsinei non sono avversario facile e lo dimostrano chiudendo il primo tempo in vantaggio col gran gol di Mudingayi in contropiede al 43'. I biancoscudati sono bravi a raddrizzare quasi subito la gara al 57' con Panucci su azione d'angolo. Il Bologna pungola con Di Vaio. Al 71' l'episodio che vale mezza svolta: Britos stende Amoruso lanciato a rete e concede rigore e uomo in più al Parma. Il rigore non va a buon fine perché lo stesso Amoruso apre troppo il piatto e incoccia il palo esterno. La superiorità, invece, si concretizza a 4' dal termine con lo stesso Amoruso che, stavolta, azzecca il piatto all'angolino si assist di Zaccardo. Per la squadra di Guidolin, l'anno scorso in serie B, sono 28 punti in 16 partite.
Sorrisi meritati anche per la Lazio che torna al successo dopo 14 giornate. All'Olimpico il Genoa è piegato 1-0 dal caparbio gol di Kolarov (percussione insistita, quasi uno sfondamento rugbystico, e diagonale basso) al 39'. In precedenza, occasionissima per Zarate (su cui salva Scarpi) e risposta rossoblù con Rossi. Al 67' il doppio episodio che mette virtualmente il lucchetto alla gara: Juric, anche in virtù del colpo di reni di Muslera, colpisce il palo e sulla veloce ripartenza Bocchetti è costretto a placcare Rocchi lanciato a rete. Genoa in dieci e partita che scorre via tranquilla per i biancocelesti.
In coda arriva ossigeno puro nella classifica di Livorno e Siena. I labronici espugnano Catania 1-0 con il gol di Danilevicius all'88' e rovinano l'esordio di Mihajlovic sulla panchina etnea. E sì che i rossazzurri ci mettono tanto carattere e gioco nel primo tempo, schiacciando la squadra di Cosmi e divorando un paio di occasioni (Llama e Mascara, su cui è prodigioso De Lucia). Ripresa più equilibrata, col Livorno ora in partita. All'86' grave ingenuità di Mascara che, già ammonito, si butta nella rissa generata da un intervento di Martinez su De Lucia. Della sua espulsione gli amaranto approfittano subito. Ma che agli etnei manchi del tutto la fortuna lo si capisce al 93': bella iniziativa di Alvarez che si stampa sul palo, riprende Martinez di testa e salva De Lucia. Il Siena, invece, supera 2-1 un'Udinese in tono minore. Maccarone ci prova alcune volte nel primo tempo e, al 66', indovina il capolavoro balistico che lascia di sasso Handanovic. Lodi prova a scuotere i friulani con scarso successo. Al 90' Ghezzal raddoppia con un pallonetto su lancio di Brandao in contropiede. Gol utilissimo, perché al 93' D'Agostino gira in rete il gol che dimezza lo svantaggio. Ora il fondo della graduatoria recita Livorno 15, Atalanta 13, Siena 12 e Catania 9. Poco sopra, Lazio e Bologna a 16.
Nel posticipo di 'Marassi' finisce a reti bianche fra Sampdoria e Roma. Gara divertente nel primo tempo con occasioni per Taddei (si oppone Castellazzi) e Riise per la Roma in avvio e risposta di Palombo e Pazzini per la Samp col passare dei minuti. Al 35' il palo si oppone al colpo di testa di Stankevicius (trovato su corner), poi Pazzini, sempre di testa, non trova la porta. Ritmo sempre alto con Totti che al 62' smarca Perrotta che conclude di pochissimo a lato. Ancora Roma 3' dopo, con Vucinic che di testa impegna severamente Castellazzi. Al 73' il colpo di testa quasi a botta sicura di Perrotta è intercettato da Palombo. La superiorità della squadra di Ranieri nella ripresa è palpabile, tuttavia resta lo 0-0.