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La 'Guerra fredda' dell'energia

Non c'è più la politica dei blocchi contrapposti, ma lo scacchiere globale è regolato da chi detiene le fonti energetiche. A Masdar City, petrolieri convertiti al verde: città a emissioni zero m

E' indubbio che l'aumento dell'interesse per le energie alternative nasce da alcuni elementi di geoeconomia e geopolitica che si sono affermati nel corso degli anni.

Non c'è più la guerra fredda, la politica dei blocchi contrapposti, ma lo scacchiere globale è regolato da chi detiene le fonti energetiche. Basti pensare al ruolo che giocherà la Russia in Europa dopo la costruzione di due gasdotti strategici (il North Stream e il South Stream) che taglieranno in due l'Europa. "La Russia- si legge nell'anticipazione del libro sulla Green Economy- controlla anche il 70% del Polo Nord, ricco di giacimenti di petrolio".

Masdar City, petrolieri convertiti al verde
Il paradosso che verrà a proporsi nel breve periodo è che i Paesi produttori di petrolio pensano alle rinnovabili.

Ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, si sta realizzando un progetto ambizioso: Masdar City, città ad emissioni zero in costruzione a 30 chilometri dalla capitale che entro il 2016 ospiterà 50 mila persone che si sposteranno solo su navette elettriche. Inoltre l'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili avrà la sua sede proprio a Masdar. Un paradosso? No, un business che i produttori di petrolio hanno compreso bene. Il Nobel Rubbia ha dichiarato: "Il petrolio e l'uranio scarseggeranno entro 35-40 anni". (F. Ch.)