Clima, il mondo guarda a Copenhagen


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Cambiamento climatico, ultima chiamata

Si cerca l'accordo sul dopo Kyoto n

"Il mondo ha di fronte una sfida senza precedenti. Il momento di agire contro il cambiamento climatico è ora. Se non lo facciamo, l’opportunità ci sfuggirà di mano e sarà molto più costoso attuare la transizione in futuro".

E’ con questo appello che il governo danese invita le delegazioni dei 192 Paesi presenti alla Conferenza di Copenhagen sul cambiamento climatico a dare una "coerente risposta globale” al riscaldamento atmosferico.

Tradotto in parole più chiare: non sono più rinviabili accordi su obiettivi concreti per la riduzione, al livello mondiale, dei gas a effetto serra.

Nel mirino ci sono i combustibili fossili (petrolio, carbone e gas) che producono anidride carbonica, il principale gas a effetto serra.

Nel 1997 venne varato il Protocollo di Kyoto, che obbligava i Paesi industrializzati ad abbattere entro il 2012 le emissioni di gas serra del 5-8% rispetto ai livelli del 1990. Il Protocollo è entrato in vigore nel 2005, ma alcuni Paesi ne sono rimasti fuori: è il caso degli Stati Uniti, secondi solo alla Cina per le emissioni inquinanti.

La Conferenza di Copenaghen (7-18 dicembre) è chiamata a disegnare gli scenari del dopo Kyoto, che scade nel 2012.