Yemen, si estende il conflitto tribale


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Gli zaiditi in rivolta da 5 anni

Per qualcuno non sono musulmani n

La ribellione degli sciiti zaiditi nel nord dello Yemen scoppia nel 2004, sotto la leadership dell'imam Hussein al-Huthi, da cui prende il nome. Si batte contro le discriminazioni attuate dal governo centrale nei loro confronti, e chiede una forma di autonomia.

Ucciso poco dopo l'inizio della crisi, Huthi viene sostituito da due suoi fratelli, che si mettono al comando di un numero di miliziani compreso tra 2.000 e 10.000. Molti i bambini-soldato.

Il presidente Saleh, al potere da 30 anni, accusa i ribelli di voler restaurare lo Stato confessionale, l'imamato che rimase in vigore fino al 1962.

Gli zaiditi sono una setta minoritaria dell'Islam sciita, che riconosce in Zayd Ben Ali il quinto e ultimo imam. Conta 6 milioni di fedeli, concentrati tra i monti del nord dello Yemen.

La setta zaidita è percepita come assai diversa dagli altri gruppi sciiti, e secondo molti studiosi si pone in una sorta di via di mezzo rispetto ai sunniti. Gli ortodossi non li considerano nemmeno musulmani e per alcuni storici il gruppo, costituito da abitanti dei monti, si sarebbe autoisolato in termini religiosi per non dover sottostare alle leggi imposte dalle popolazioni della pianura.

Lo zaidismo si basa sulla dottrina dell'imamato, che regnò nello Yemen del Nord fino al 1962, quando l'emiro Mohammed al-Badr fu sconfitto dai repubblicani filo-egiziani legati a Nasser.