di Sandro Calice 500 GIORNI INSIEME
di Marc Webb, Usa 2009 (20th Century Fox)
Zooey Deschanel, Joseph Gordon-Levitt, Chloe Moretz, Matthew Gray Gubler, Minka Kelly, Yvette Nicole Brown, Geoffrey Arend, Rachel Boston.
Come “Donnie Darko”, “500 giorni insieme“ è diventato un cult prima di arrivare nelle sale grazie al web e al passaparola. “Non è una storia d’amore, ma una storia sull’amore”, ci avvisa la voce narrante all’inizio. Ognuno, ne siamo sicuri, un po’ ci si ritroverà.
Tom (Gordon-Levitt) è un aspirante architetto che per sbarcare il lunario disegna cartoncini di auguri. Tom è romantico, sognatore, e aspetta l’amore che gli cambierà la vita. Poi arriva Sole (Deschanel), la nuova segretaria del capo. Sole ha due meravigliosi occhi blu, è intelligente, indipendente, e crede che l’amore sia solo una seccatura che complica l’esistenza. La ragazza perfetta per Tom, insomma. Che di lei nota e con lei condivide solo le passioni in comune: la musica, l’arte, l’Ikea. Una storia lunga 500 giorni, che sappiamo da subito come andrà a finire ma che, non per questo, non sarà in grado di sorprenderci.
Marc Webb è al suo esordio cinematografico, viene dal mondo dei video musicali, ma ci dà l’idea di essere perfettamente a suo agio col grande schermo. Il film, grazie anche alle intenzioni dichiarate degli seneggiatori, è una commedia romantica costruita con lo stile di “Memento”, il capolavoro di Nolan. La narrazione, cioè, non è lineare, ma salta continuamente dal presente al passato e viceversa, con i ricordi che assumono via via un colore diverso a seconda delle emozioni, e delle elaborazioni. Webb ci mette dentro il suo immaginario, i suoi “omaggi”, da Woody Allen a Truffaut, con battute fulminanti, ma senza ironia gratuita, e la sua tecnica, tra passaggi di animazione e split screen. Non ci sono particolari sorprese, e si sorride come, probabilmente, si farebbe davanti alla vita di ognuno di noi.