TRIAGE

di Juana San Emeterio

TRIAGE
di Danis Tanovic, Francia-Irlanda-Spagna-Italia, (01 Distribution)
Colin Farrell, Paz Vega, Christopher Lee, Kelly Reilly, Jamie Sives, Branko Djuric.

Come sopravvivere alla guerra? Quali tracce lascia nella vita delle persone che la vivono? Mark (Colin Farrell) è un fotoreporter in zone belliche, inviato in Kurdistan insieme al suo amico e collega David (Jamie Sives). Mark vuole seguire il conflitto in cerca della foto-scoop, ma David è stanco, la moglie aspetta un figlio, e vuole tornare a casa. Ferito gravemente, Mark finisce in un ospedale improvvisato nelle caverne di Harir, dove in precedenza aveva conosciuto il dottor Talzani che, 'applicando' la pratica del triage appunto, decide il destino dei suoi pazienti con delle etichette colorate: gialle per quelli che possono essere curati, blu per chi è destinato a morire e viene quindi “finito” con un colpo di pistola. A Mark tocca l’etichetta gialla, sopravvive e torna a casa, da solo.


E’ ferito e irriconoscibile, non riesce a tornare alla vecchia vita di Dublino. A peggiorare le cose, il fatto che comincia a zoppicare, a perdere l’uso della gambe, mentre tutti aspettano il ritorno di David. La sua malattia è psicologica e la sua compagna Elena (Paz Vega) è costretta a chiamare in aiuto l’odiato nonno psichiatra (Christopher Lee) artefice della ‘redenzione' psicologica dei falangisti della guerra civile spagnola. Lentamente il vecchio dottore  riporta alla luce una scioccante verità.

Tratto dall'omonimo romanzo dell'ex corrispondente di guerra Scott Anderson, “Triage” è un film duro, pieno di polvere, sporcizia, sangue e orrore come le guerre che racconta. Il protagonista ci rivela un’angoscia che si aggiunge alle altre: non riuscire a riportare chi è morto alla famiglia, ben rappresentata dalla sequenza dove una donna in cerca dei suoi parenti mostra le foto al reporter, perché li trovi tra un cumulo di teschi.