Brenda, la trans trovata morta ieri in un monolocale, a Roma, è deceduta per asfissia da ossido di carbonio sprigionatosi nel rogo divampato nella sua abitazione. Lo ha confermato l'autopsia compiuta oggi sul suo corpo. La Tac non ha invece evidenziato alcuna lesione.
L'ipotesi investigativa per la morte della trans, coinvolta nel caso Marrazzo, è l'omicidio volontario. La scena del crimine, dicono gli investigatori, è "complessa": la porta chiusa a chiave, il pc nel lavandino, un borsone con gli indumenti bruciati vicino alla porta, nessuna presenza di liquido infiammabile.
Scena del crimine "complessa"
Sul fronte indagini, gli investigatori ipotizzano che Brenda avesse un altro cellulare, non ancora trovato, dopo che le era stato rubato un telefonino durante l'aggressione subìta l'8 novembre scorso.
Ed è ancora mistero su un "secondo video" dei ricatti, di cui la stessa Brenda, interrogata ai primi di novembre, avrebbe parlato. Ascoltate una ventina di persone. Un tassista ha confermato che alle 2.30 era ancora viva: l'aveva accompagnata a casa.
La famiglia di Brenda sarà rappresentata in qualità di parte offesa, da due avvocati del Foro di Perugia.