UN ALIBI PERFETTO

di Sandro Calice

UN ALIBI PERFETTO

di Peter Hyams, Usa 2009 (Medusa)
Michael Douglas, Amber Tamblyn, Jesse Metcalfe, Joel Moore, Randal Reeder, David Jensen, Megan Brown, James B. McDaniel, David Born, Krystal Mayo, Michael Byrnes, Orlando Jones.

Non sempre la combinazione di elementi “vincenti” (una buona storia, attori famosi) produce un risultato apprezzabile. Nemmeno in mano a un perfezionista come Hyams (“Capricorn one”, “2010: l'anno del contatto”, “Condannato a morte per mancanza di indizi”), che di questo film, remake di “Beyond a reasonable doubt” di Fritz Lang del 1956, è regista, sceneggiatore e direttore della fotografia.

C.J. Nicholas (Metcalfe) è un ambizioso giornalista televisivo sempre alla ricerca dello scoop della vita e convinto che il procuratore distrettuale Martin Hunter (Douglas) falsifichi le prove per vincere i processi. C.J. ha solo indizi, supposizioni e il suo intuito, ma non riesce a convincere il suo direttore. Gli resta solo una carta da giocare, un'idea folle per la quale chiede la collaborazione del collega e amico Corey Finley (Moore): si accuserà di un delitto che non ha commesso, costruendo le prove della sua colpevolezza e facendo filmare ogni singola mossa da Finley, l'unico a sapere, l'unico in grado di dimostrare la sua innocenza. La storia di complica quando C.J. comincia una storia d'amore con Ella Farrel (Tamblyn) la giovane assistente di Hunter. Il quale intuisce qualcosa e prepara le sue contro mosse. Le cose non andranno come C.J.aveva programmato.

 “Un alibi perfetto” vorrebbe essere un noir, ma non ne riesce ad avere l'atmosfera. Hyams, piuttosto, affastella generi diversi cercando di accattivarsi lo spettatore. E se la presenza di Douglas dovrebbe ricondurre il tutto in una cornice di legal thriller, con il fascino ipnotico e risolutivo delle arringhe in tribunale, quella di Metcalfe (bell'uomo, ma inadeguato al ruolo) strizza l'occhio agli amanti del rampantismo e di fiction alla CSI. Certi passaggi, poi, rasentano la banalità, a scapito del pur interessante colpo di scena finale.