di Sandro Calice
L'UOMO CHE FISSA LE CAPRE
di Grant Heslov, Usa 2009 (Medusa)
George Clooney, Ewan McGregor, Jeff Bridges, Kevin Spacey
Già il titolo dovrebbe prepararvi a quello che state per vedere. Bob Wilton (McGregor) è un giornalista in crisi perché la moglie lo ha lasciato. Per dimostrarle il suo valore, sperando di riconquistarla, decide di partire per l’Iraq. Qui incontra l’enigmatico Lyn Cassady (Clooney), che sostiene di aver fatto parte molti anni prima di una struttura segreta dell’esercito americano, ora disciolta, chiamata New Earth Army. L’unità era stata fondata da Bill Django (Bridges) e prevedeva l’uso di “monaci guerrieri”, chiamati cavalieri jedi, con poteri paranormali e psichici straordinari, come proiettare la mente lontano, passare attraverso i muri o, soprattutto, far venire un infarto a una capra semplicemente fissandola negli occhi. Cassady rivela a Wilton che è lì perché ha una missione da compiere. Il giovane giornalista decide di seguirlo, sperando nella storia della sua vita. Del resto, cosa può mai accadergli di brutto con un cavaliere jedi al suo fianco?
“L'uomo che fissa le capre” è la commedia dark più divertente e intelligente vista all'ultima Mostra del cinema di Venezia. Si ride di gusto dall’inizio alla fine. Ma attenzione a considerarla solo un gioco. Ispirato a una storia realmente accaduta, il film è infatti una satira contro la guerra, che gioca con le “filosofie” hippy e new age e la mitologia di “Star Wars” per mostrarne le follie e la stupidità. Non c’è un personaggio o una battuta fuori posto. E fa riflettere il fatto che, come dice Clooney, ”le cose che sullo schermo appaiono più stupide, in realtà sono le più vere”.