di Juana San Emeterio
MARPICCOLO
di Alessandro Di Robilant, Italia 2009 (Bolero Film)
Anna Ferruzzo, Giorgio Colangeli, Valentina Carnelutti, Michele Riondino, Giulio Beranek, Selenia Orzella.
Siamo in un quartiere degradato di Taranto vicino all’Ilva, una delle più grandi ed inquinanti fabbriche d’acciaio d’Europa. Un quartiere fatto di case brutte, prefabbricati, strade rotte e autobus che non passano. Un quartiere dove regnano l’abusivismo e l’illegalità. Da un lato c’è la sagoma dell’Ilva dall’altro il “mar piccolo”, unico passatempo dei giovani, tra i quali c’è anche Tiziano (Giulio Beranek). Tiziano è un ragazzo al limite. A scuola ci va poco e male, ha alle spalle un padre disoccupato che si rovina con il video-poker, la madre battagliera che cerca di tirare avanti ed una sorellina piccola. Fa lavoretti per Tonio, il boss locale, e sogna soltanto d'andarsene via. Il futuro sembra segnato quando finisce nel carcere minorile, ma Tiziano non è solo: intorno a lui De Nicola, l'educatore, la Costa, la professoressa d'italiano, Stella, la sua ragazza, Lucia, la sua sorellina, e Maria, sua madre. E persino Franco, suo padre, in apparenza lontano e ostile. Tutti hanno fiducia in lui, non si lasciano demoralizzare, perchè credono che Tiziano abbia una possibilità.
“Marpiccolo", film liberamente tratto dal romanzo "Stupido" di Andrea Cotti, racconta un’Italia degradata fatta da persone che sembrano non avere speranze, ma rassegnate a vivere nell’illegalità, nel sopruso. Quel sud che ci viene descritto sempre come irrecuperabile. Alessandro di Robilant lo racconta con durezza ma ne sottolinea anche gli aspetti positivi che pur ci sono: la voglia di lottare e di cambiare. Un ritratto meno rassegnato che apre alla speranza. Da segnalare l’ottima interpretazione di tutto il cast, in particolare la prova dell’esordiente Beranek, di mestiere giostraio e con un passato di calciatore in Grecia.