E’ stato The Voice versione italiana, non bravo nel canto come Sinatra (aveva però un'immensa passione per la musica, lo testimoniano i reportage su 40 edizioni del festival di Sanremo) ma unico nel narrare le imprese degli eroi del calcio, che non si limitava a raccontare perché lo amava innanzi tutto. E’ stata una delle sue grandi passioni, assieme allo scopone e alla musica. Storia, in breve, di Sandro Ciotti.
Nato a Roma il 4 novembre del 1928, ha per padrino di battesimo il poeta Trilussa, ma studia violino. Gioca anche a calcio, nelle file delle giovanili della Lazio. Ben presto capisce anche di avere un grande amore per il giornalismo, e comincia la sua carriera collaborando a Paese Sera, Messaggero e Giornale d'Italia. Nel 1958 entra alla Rai, due anni dopo fa la prima radiocronaca di una partita: il match è quello fra Danimarca e Argentina, valido per il torneo delle Olimpiadi di Roma. Oltre al calcio (oltre 2400 le partite raccontate dal vivo per la Rai) segue per radio e televisione anche 15 giri d'Italia, 9 Tour de France, una decina di Olimpiadi e altrettanti Mondiali di calcio.
Sono le Olimpiadi di Città del Messico del 1968 a fargli venire la voce roca: affronta 14 ore consecutive di diretta sotto la pioggia. Ma quella voce lo ha reso il simbolo di 30 anni di calcio radiofonico e poi anche televisivo con la Domenica Sportiva, condotta per 5 anni fino al 1991, insieme alle caratteristiche camicie col collo anni ’70, indossate fino alla fine a discapito della moda e delle critiche. La sua passione è stata il microfono: ''Gli devo tutto, la tv è onnivora, prepotente e sussiegosa proprio quanto la radio è fragrante e amicale''.
Autore di apprezzati documentari e inchieste, si addentra nei misteri legati alla morte di Tenco, cui dedica un reportage nel '66. Ha amato la musica: quella italiana e quella d'oltreoceano. Di Frank Sinatra diceva: ''Troppe mogli, pessime frequentazioni, ma vocalismo eccelso. Può cantare di tutto, compreso l'elenco telefonico''. Tra i musicisti, in testa alla sua personalissima 'top ten', c'erano anche Duke Ellington e Salvatore Accardo.
Della passione per le canzoni, ma anche per il cinema e per il teatro, ha lasciato una traccia significativa nella sua autobiografia, 'Quarant'anni di parole'. Il timore era quello ''di essere ricordato solo per un intervento su Ameri per segnalare un gol della Juventus a Udine'' e non per i documentari sulla musica, sul cinema, sul teatro realizzati con fatica all'inizio della sua carriera alla Rai. Muore a Roma nel luglio del 2003.
Il 4 novembre nella storia
![]() | ![]() | ![]() | ![]() |
---|---|---|---|
1939: Nasce il critico d'arte Achille Bonito Oliva | 1955: Nasce il conduttore radiofonico Platinette | 1979: Nasce l'attrice Valeria Solarino | 1995: Muore il filosofo Gilles Deleuze |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche