La prima notizia era giunta poco prima delle otto di mattina del 2 novembre 1975, durante il normale ''giro'' di controlli telefonici fatto dai cronisti: le sale operative dei carabinieri e della polizia avevano segnalato che, nei pressi dell' Idroscalo di Ostia a una ventina di chilometri da Roma, era stato trovato il corpo di uno sconosciuto, non giovane, probabilmente ucciso a colpi di pietra o a bastonate e poi travolto con un' auto.
All’inizio. tutto si poteva supporre: dal regolamento di conti al delitto passionale, tranne che quel corpo con la testa insanguinata ed irriconoscibile, coperto da un lenzuolo tenuto fermo con qualche pietra, fosse quello di Pier Paolo Pasolini.
All'identificazione gli investigatori erano arrivati abbastanza presto, mettendo facilmente in relazione la scoperta del corpo con le tracce di sangue trovate sotto il telaio di una Alfa Romeo Gt di cui lo scrittore era risultato proprietario e che era stata fermata nelle prime ore del mattino, durante un normale controllo. I carabinieri pensavano all' inizio di avere sorpreso un ladruncolo di auto e avevano fermato il giovane che era alla guida della vettura, Pino Pelosi.
In realtà il diciassettenne era un "ragazzo di vita" che raccontò la sua versione dei tragici fatti di quella notte. Il giovane affermò di aver incontrato vicino alla Stazione Termini Pasolini, il quale lo avrebbe invitato a salire sulla sua vettura per fare un giro insieme. Dopo una cena offerta dallo scrittore, in una trattoria, i due si sarebbero diretti alla periferia di Ostia.
Stando alla dichiarazione del giovane, la tragedia sarebbe scaturita per delle presunte pretese di carattere sessuale di Pasolini alle quali Pelosi era riluttante, sfociando in un alterco che sarebbe degenerato fuori dalla vettura. Lo scrittore avrebbe quindi minacciato Pelosi con un bastone del quale il giovane si sarebbe poi impadronito per percuotere Pasolini.
Pelosi venne condannato in primo grado per omicidio in concorso con ignoti e nel dicembre del 1976, con sentenza della Corte d'Appello, venne confermata la condanna. Nel 2005 Pelosi tira fuori una nuova verità. Non è stato lui ad uccidere lo scrittore e regista, ma tre persone. Si tratterebbe di un delitto politico. Lui, Pino la rana, è stato solo un'esca. L'inchiesta viene riaperta, ma rapidamente chiusa senza novità.
Intellettuali e amici di Pasolini avevano espresso, da subito, forti dubbi sulla ricostruzione ufficiale.
Pasolini era nato a Bologna il 5 marzo del 1922, primogenito di un ufficiale romagnolo. A causa del mestiere del padre, la famiglia si trasferisce in molte città del nord. Torna nella sua città natale dove trascorre sette anni e dove coltiva una nuova passione: il calcio. A soli diciassette anni si iscrive all’Università di Bologna.
Nel 1945 Pasolini si laurea discutendo una tesi intitolata "Antologia della lirica pascoliniana (introduzione e commenti)” e si stabilisce in Friuli. Qui trova lavoro come insegnante in una scuola media in provincia di Udine. Inizia in questi anni la sua militanza politica. Si avvicina al PCI, prima collaborando con il settimanale del partito "Lotta e lavoro", poi diventa segretario della sezione di San Giovanni di Casarsa. Ma non viene visto di buon occhio nel partito e, soprattutto, dagli intellettuali comunisti friulani. Questo, di fatto, è l'unico periodo in cui Pasolini si sia impegnato attivamente nella lotta politica, anni in cui scriveva e disegnava manifesti di denuncia contro il costituito potere demoscristiano.
Nel 1949 venne denunciato per corruzione di minorenni e atti osceni in luogo pubblico e i suoi avversari politici, sfruttando lo scandalo, lo accusarono di omosessualità mentre i dirigenti del PCI di Udine decisero di espellerlo dal partito. Gli venne anche tolto l'incarico dall'insegnamento.
Trascorsero due mesi molto difficili per Pasolini che nel gennaio del 1950 si rifugerà con la madre a Roma. I primi anni romani sono durissimi: è proiettato in una realtà del tutto nuova e inedita quale quella delle borgate romane. Sono tempi d'insicurezza, di povertà, di solitudine.
Trova lavoro in una scuola di Ciampino, dopo aver fatto il correttore di bozze e aver venduto i suoi libri nelle bancarelle rionali. Nel 1954 abbandona l'insegnamento e pubblica il suo primo importante volume di poesie dialettali: "La meglio gioventù". Mentre l’anno successivo viene pubblicato da Garzanti il romanzo "Ragazzi di vita", che ottiene un vasto successo, sia di critica che di lettori. Il tema scabroso che trattava il romanzo, quello della prostituzione omosessuale maschile, causa però all'autore accuse di oscenità.
Nel 1961 realizza il suo primo film da regista e soggettista, "Accattone". Il film viene vietato ai minori di anni diciotto e suscita non poche polemiche alla XXII mostra del cinema di Venezia. Nel 1963 l'episodio "La ricotta" (gli altri episodi sono: “Illibatezza” di Roberto Rossellini, “Il nuovo mondo” di Jean-Luc Godard, “Il pollo” ruspante di Ugo Gregoretti) viene sequestrato e Pasolini è imputato per reato di vilipendio alla religione dello Stato.
Nel '64 dirige "Il vangelo secondo Matteo"; nel '65 "Uccellacci e Uccellini"; nel '67 "Edipo re"; nel '68 "Teorema"; nel '69 "Porcile"; nel '70 "Medea"; tra il '70 e il '74 la triologia della vita, o del sesso, ovvero "Il Decameron", "I racconti di Canterbury" e "Il fiore delle mille e una notte"; per concludere col suo ultimo "Salò o le 120 giornate di Sodoma" nel 1975.
>>> Pier Paolo Pasolini poeta (guarda il video)
>>> Pasolini e il ruolo dell'intellettuale (guarda il video)
>>> Pasolini spiega il perché scrive (guarda il video)
>>> Biagi intervista Pasolini (guarda il video)
>>> Blu Notte: Pasolini: morte di un poeta (guarda il video)
Il 2 novembre nella storia
![]() | ![]() | ![]() | ![]() |
---|---|---|---|
1755: Nasce Maria Antonietta, regina di Francia | 1906: Nasce Luchino Visconti | 1930: Haile Selassie è incoronato imperatore d'Etiopia | 1950: Muore George Bernard Shaw |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.