di Nicola Iannello
L’Inter allunga a +7 sulla Juventus e sulla Sampdoria. I nerazzurri passano a Livorno 0-2 e si lanciano in fuga, approfittando della sconfitta di sabato dei bianconeri a opera del Napoli e del pareggio interno dei blucerchiati col Bari.
La classifica dopo undici giornate dice Inter 28 (4 punti in più dell’anno scorso), Juve e Samp 21. L’Inter in dieci partite ha preso 9 punti alla squadra di Ferrara. Mourinho fa ricorso al turn over in vista dell’impegno di mercoledì a Kiev per la Champions League. Javier Zanetti sulla linea di difesa, centrocampo a tre con Krhin, Milito unica punta, supportato da Stankovic e Mancini. Cosmi si affida a Pulzetti e Tavano. Nel primo tempo se c’è una squadra a dar mostra di impegno è il Livorno, che chiude in crescendo la prima frazione. Julio Cesar deve superarsi su punizione di Candreva. I campioni d’Italia sembrano venuti in Toscana per spendere poche energie. Nel secondo tempo Mourinho torna a battere sentieri più praticati e inserisce Eto’o per Krhin, adottando il consueto modulo a due punte. E i frutti si vedono. Il risultato lo sblocca subito Milito, con un doppio dribbling al limite dell’area su Miglionico e poi destro a incrociare dove Benussi non arriva. Sono sette i centri del “Principe”. Il raddoppio nel finale è di Maicon, l’uomo più continuo di Mourinho (già al terzo gol), che taglia dritto il campo su passaggio laterale di Vieira e dal limite di punta non lascia scampo all’estremo amaranto. Missione compiuta per la capolista, che stacca le inseguitrici a prezzo di un contenuto dispendio di energie. E ora nel mirino c’è la Champions, finora nota dolente del rendimento della società di Moratti.
A dar una mano all’Inter ci pensa la Sampdoria, dopo il regalo della Juventus. A Marassi è di scena il Bari di Ventura, squadra apprezzata in questo avvio di campionato per freschezza di gioco e spregiudicatezza. Finisce 0-0, con il grosso delle emozioni nel finale. Del Neri si affida a Cassano e Pazzini in avanti. Galletti con Alvarez, Barreto e Kutuvoz. Cassano ha subito una grande occasione ma Gillet salva la porta. La partita è gradevole, tra due squadre che giocano la palla con buona velocità. Nella ripresa Alvarez esalta Castellazzi. Le emozioni sono tutte nel finale. Prima Cassano si vede annullare giustamente un gol per fuorigioco. Poi il Bari si trova con un rigore a favore al 90’ (fallo di Castellazzi su Meggiorini). Barreto va sul dischetto ma bissa l’errore fatto contro l’Atalanta. Ma non è finita. Nel recupero, su punizione dalla trequarti, torre di testa di Barreto per Bonucci che mette in porta da sotto misura; la posizione del barese è regolare ma l’assistente di Valeri sbandiera e il gol viene annullato. Finisce in parità. Il Bari è a quota 15, forse meno di quanto effettivamente prodotto in campo.
Sale a 18 punti la Fiorentina, grazie al successo interno per 3-1 contro il Catania. Gilardino unica punta per Prandelli. Difesa a cinque, Mascara e Plasmati in attacco per Atzori. Apre le marcature Marchionni, con un bel tiro a incrociare. Ma i viola restano in dieci nel finale di tempo per il doppio giallo di Dainelli. Sulla punizione di Mascara, carambola tra palo e Frey ma il pallone finisce fuori. L’attaccante etneo si rifà in apertura di ripresa, fulminando il portiere gigliato con una gran botta dai 20 metri (quattro i gol di Mascara in campionato). Ma i rossazzurri perdono Capuano per doppia ammonizione e incassano prima il raddoppio di Marchionni e poi il gol di Gilardino (quarto centro). In entrambe le segnature l’assist è di un convincente De Silvestri.
A 16 punti c’è il Cagliari che liquida 3-0 l’Atalanta. Ci pensa la coppia d’attacco Nené-Matri. Sull’altro fronte, all’asciutto il duo Tiribocchi-Doni. Succede tutto nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo. Nené firma una doppietta (testa su angolo, incertezza di Consigli in uscita, e tocco ravvicinato su cross basso dalla destra di Cossu), poi Matri trasforma il rigore per fallo di Peluso su Lazzari.
Chievo e Udinese pareggiano 1-1 e salgono entrambe a 15 punti. Bianconeri friulani in vantaggio con Floro Flores, su bel diagonale, poi l’attacante si infortuna e lascia il campo. Nella ripresa Pellissier chiama alla grande parata Handanovic, ma il pareggio lo segna Yepes con un colpo di testa su calcio d’angolo.
La Roma vince dopo tre sconfitte consecutive e sale a 14 punti. Ne fa le spese il Bologna. Ranieri si affida a Guberti e Perrotta sulle fasce, Vucinic e Ménez in avanti. Colomba gioca con Di Vaio da solo in attacco. Arbitra Baracani per indisposizione all’ultimo momento di Trefoloni. Tifosi giallorossi molto freddi sugli spalti per il momento no della squadra. E la Roma raffredda ulteriormente il clima andando in svantaggio. Mingazzini ruba palla a Pizarro sulla trequarti, mette in profondità per Di Vaio che taglia per Adailton (quarto gol) davanti alla porta spalancata. Il pareggio è il primo gol di Vucinic: il montenegrino fulmina Viviano dopo un rimpallo (proteste rossoblù per un mani di Perrotta apparso involontario). In apertura di ripresa il gol vittoria di Perrotta, che irrompe dopo che Viviano non trattiene la conclusione di Ménez. Poi portiere felsineo si riscatta su colpo di testa di Vucinic.
Finisce 1-1 tra Siena e Lazio. Esordio di Marco Baroni sulla panchina toscana, dopo l’esonero di Giampaolo. Maccarone unica punta, Jajalo a supporto. Per Ballardini, Foggia e Zarate dietro Cruz. In vantaggio vanno i biancocelesti, con Mauri di testa su cross dalla destra di Foggia. Il pareggio è di Maccarone, che in diagonale beffa Muslera sotto le gambe. L’attaccante e il portiere sono protagonisti nel finale di tempo: si scontrano al limite dell’area e l’arbitro espelle Muslera per fallo da ultimo uomo, salvo fare marcia indietro su richiamo dell’assistente che segnala un fuorigioco di Maccarone. Nella ripresa c’è un palo di Ghezzal e un salvataggio di Curci su Zarate. La Lazio non vince da 2 mesi e sale a quota 14, Toscani ultimi a 6. Il posticipo serale è Palermo-Genoa.
Finisce senza reti il posticipo del ‘Barbera’ tra Palermo e Genoa. Bella partita tra squadre votate all’attacco. Cavani subito in gol per i rosanero, ma di mano (ammonito). Poi è Miccoli a esaltare Scarpi. Sull’altro fronte, Sirigu strepitoso con un doppio intervento su Palladino e Marco Rossi. Nella ripresa, Gasperini gioca le carte Crespo e Sculli. Risponde Zenga con il giovane Hernandez e Budan. Si va a fiammate. Crespo si rende pericoloso un paio di volte, ma Sirigu fa buona guardia. Simplicio impegna Scarpi da fuori area. Entrambe le squadre provano a vincere fino al recupero, ma il gol non arriva.