Come Manzoni e Pirandello, ha inventato un lessico completamente nuovo, un linguaggio con il quale sapeva farsi capire da tutti. Con la voce sommessa, i gesti minimi, era in grado di comunicare forti emozioni, e anche nei suoi silenzi riusciva a trascinare gli spettatori, ancor più profondamente, nel suo universo creativo. E’ stata Napoli il suo più grande amore e tante sono state le persone che di questa città ha fatto innamorare. Le sue ultime parole alla moglie Isabella poco prima di morire sono state queste: “Quando andiamo a Napoli?” Storia, in breve, di Eduardo De Filippo.
Nato a Napoli nel 1900, ha solo quattro anni quando, figlio d'arte, comincia a recitare prima nella compagnia di Eduardo Scarpetta e poi in quella del figlio di Scarpetta, Vincenzo. Insieme ai fratelli Titina e Peppino nel 1929 fonda il ''Teatro umoristico''. Nel 1931 mette in scena ''Natale in casa Cupiello'', che a distanza sarebbe stato trasmesso dalla televisione consentendogli così di entrare in milioni di case di italiani. Le sue commedie successive sono state: ''Non ti pago'' (1940) e ''Napoli milionaria'' (1945). Dalla compagnia nel frattempo è uscito il fratello Peppino. Rimasto solo con Titina, allestisce, è il 1946, ''Questi fantasmi'' e ''Filumena marturano'', che di Titina rimane cavallo di battaglia. Memorabile la sua interpretazione della preghiera alla Vergine, fatta in Vaticano alla presenza di Pio XII.
Del vasto repertorio di Eduardo autore-attore vanno ricordate poi: ''Le voci di dentro'', ''Mia famiglia'', ''De pretore Vincenzo'', ''Sabato, domenica, lunedì'' (rappresentato anche a Londra con grande successo da Laurence Olivier), ''Il sindaco del rione Sanità '', tutte scritte tra il 1948 e il 1960. E' del 1973 ''Gli esami non finiscono mai'' attraverso la quale lascia una memorabile lezione di vita. Sensibile ai problemi dei giovani, non soltanto per esigenze creative, frequenta assiduamente l'istituto ''Filangieri'', a Napoli, ammettendo, tuttavia, di non riuscire a fare per loro, anche e soprattutto come uomo politico (senatore a vita) quello che avrebbe voluto per assolvere un dovere civico. Ha recitato fino all’ultimo.
Due settimane prima della sua morte, il 31 ottobre del 1984, compare nel terzo episodio di ''Cuore'', dal romanzo di Edmondo De Amicis: indossa le vesti del vecchio maestro Perboni, che, dopo aver commosso due generazioni, lascia così un segno anche nei giovani.
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Il 31 ottobre nella storia
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