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23 ottobre

Nascono Gianni Rodari, Michael Crichton, Robert Trujillo, Alex Zanardi

Edson Arantes do Nascimento, per tutti Pelé, è il simbolo del calcio. Come scrisse il brasiliano Armando Nogueira ''se non fosse nato uomo, Pelé sarebbe nato pallone''. E' l'uomo che ha reso bella la vita anche a chi era costretto ad inventarsela ogni giorno dentro a una favela, per la strada o perfino sotto le bombe. Per lui sospesero la guerra tra Nigeria e Biafra: il Santos doveva giocare a Lagos. E' stato, come ha scritto Jorge Amado, uno che ''ha fatto per decenni la felicità degli occhi e del cuore della gente. Ogni suo gol era un capolavoro, era il genio del pallone''.

L’immagine più recente di Pelé è quella del 2 ottobre 2009 mentre piange a dirotto: le telecamere inquadrano 'O Rei' subito dopo l'annuncio dell'assegnazione a Rio de Janeiro delle Olimpiadi del 2016. L'ex fenomeno del calcio, testimonial eccellente della candidatura carioca, è andato ad abbracciare tutte le persone che nei mesi passati avevano lavorato con lui nel comitato promotore. È stato 'l'ultimo gol' di Pelé, che esattamente 35 anni prima, il 2 ottobre 1974, giocò la sua ultima partita nel Santos, vincendo 2-0 contro il Ponte Preta.

In vita sua ha cambiato pochi club (solo Santos e NY Cosmos, più un'amichevole con la maglia del Flamengo) e tante donne (due mogli e quattro fidanzate ufficiali, tra cui due miss Brasile e l'ex Playmate Xuxa), ha fatto anche il Ministro dello Sport.

Era l'8 agosto del 1956, quando Pelé calpestava per la prima volta il prato della Villa Belmiro, sede del Santos Futebol Clube, proveniente dal Baurù, sconosciuta squadra di una città dell'interno a 400 chilometri da San Paolo, dove aveva già fatto vedere cose strepitose.

Pelé ha segnato 1.091 volte per il Santos dei 1.281 gol della sua carriera. Col Santos è stato 6 volte campione brasiliano, 10 volte campione paulista, e ha vinto 2 titoli della Coppa Libertadores e altrettanti del mondiale interclub. Al Santos Pelé è restato ininterrottamente per 6.662 giorni.

Pelé è stato il fuoriclasse amico di Papi e Capi di Stato, con i fratelli Kennedy, John e Robert, a discutere per chi dovesse farsi fotografare per primo con lui. E' stato il campione a cui, a Vienna nel giorno della proclamazione dello sportivo del Secolo, sono andati a chiedere l'autografo Muhammad Alì (che il premio poi l'ha vinto) e Mark Spitz, sette medaglie d'oro alle Olimpiadi di Monaco.

Pelé è quel ragazzino di 17 anni che compie meraviglie assieme a Garrincha, segna una tripletta in semifinale alla Francia, poi un meraviglioso gol in finale alla Svezia e va a piangere nelle braccia di Gilmar: il Brasile è finalmente campione del mondo.

E' la pantera che quando salta galleggia in aria, e Burgnich non può farci niente: gol, Brasile-Italia 1-0, poi la finale dei Mondiali del '70 finirà 4-1 per i verdeoro. E' il fuoriclasse, ''il Michelangelo del futebol'' (altra definizione brasiliana), che ha vinto tre Coppe Rimet, ovvero titoli mondiali, due Coppe Libertadores ed altrettante Intercontinentali, dieci volte il campionato di San Paolo di cui per nove anni e' stato capocannoniere.

Pelé è stato il sogno di tanta gente ed il campione più amato perché mai ha negato un autografo ed un sorriso ad un bambino: e questa forse è stata la sua vittoria più bella.


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Il 23 ottobre nella storia

1920: Nasce Gianni Rodari 1942: Nasce Michael Crichton 1964: Nasce Robert Trujillo 1966: Nasce Alex Zanardi

 

 

 

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