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Appalti, 63 indagati a Napoli

Un arresto e 24 misure cautelari. Coinvolti politici e imprenditori. La Procura: 'Ramificato sistema di potere'. La moglie Mastella deve lasciare la Campania: 'Mi è crollato il mondo addosso' n

Inchiesta su appalti e assunzioni a Napoli. Disposte dalla Dia 25 misure cautelari. A quanto si apprende, sarebbero 63 gli indagati. Tra questi, anche il presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, destinataria di un provvedimento di divieto di dimora nella regione. Posto agli arresti domiciliari l'ex direttore generale dell'Arpac.

Coinvolti l'ex ministro Mastella, la cui posizione sarebbe oggetto di stralcio, dirigenti della Pubblica Amministrazione e imprenditori campani. In tutto sarebbero state disposte altre 24 misure cautelari: 18 divieti di dimora e 6 di esercizio della professione.

Gli attuali sviluppi dell'inchiesta, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono il risultato delle indagini avviate dalla Guardia di Finanza nel 2007 su presunti episodi di corruzione e concussione di esponenti dell'Udeur della Campania, tra i quali lo stesso leader del partito, Clemente Mastella, ministro della Giustizia, durante l'ultimo governo Prodi.

Oltre a Mastella e alla moglie, Alessandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale, sarebbero coinvolti anche il consuocero di Mastella, l'ex direttore dell'Arpac della Campania e il consigliere regionale Udeur.


La Procura: "Sistema ramificato"
"Un ramificato sistema di potere e di gestione delle cosa pubblica (appalti, assunzioni, nomine, sostituzione di vertici amministrativi locali) che si è contraddistinto per un improprio utilizzo delle funzioni pubbliche a fini privatistici, con conseguente commistione tra interesse pubblico e interesse personale o del partito politico di appartenenza".

Il sistema, prosegue la nota,"ruotava intorno ad alcuni esponenti di vertice del partito politico e ad alcuni professionisti e imprenditori a esso collegati".

Finalità dell'organizzazione, sottolinea la Procura, "era l'acquisizione di utilità economiche, di incarichi pubblici, di consenso elettorale, di posizioni di comando attraverso la commissione di delitti che vanno dalla truffa alla concussione, dall'abuso in atti d'ufficio".

"Emersi e in via di accertamento- si legge infine- contatti con esponenti di livello della criminalità organizzata".


Lonardo: "Sono quasi svenuta"
"Mi è crollato il mondo addosso. Sono quasi svenuta. Mi chiedono di dimorare fuori dalla Campania. Ancora non riesco a crederci". Lo dice Sandra Lonardo, moglie di Mastella e presidente del Consiglio regionale in una lettera aperta, dopo la notifica da parte dei Carabinieri del divieto di dimora emesso per l'inchiesta su appalti e assunzioni nella Pubblica amministrazione.

"Non sono nemmeno riuscita a capire di cosa mi accusano. Con mio marito sarei a capo di una cupola affaristica. Non posso che affidarmi a chi mi conosce. Loro- conclude- sanno che ho sempre fatto il mio dovere". Lonardo ha quindi lasciato Ceppaloni, diretta a Roma. E' quanto si legge nella nota diffusa dalla Procura di Napoli, a proposito dell'inchiesta su appalti e assunzioni in Campania.