Calcio \ Serie A


Stampa

Il Milan respira, rimontata la Roma: 2-1

La Samp rallenta, pari con la Lazio. Colpi esterni di Bari, Palermo e Atalanta ronaldinho_roma_296

di Mauro Caputi

L'Inter resta sola al comando della classifica a 19 punti con due lunghezze sulla Sampdoria. E' il verdetto principale dell'ottava giornata che, dopo il sonante 5-0 dei nerazzurri a Marassi nell'anticipo serale contro il Genoa, vede il pari dei blucerchiati in casa della Lazio.

Muslera è protagonista della prima parte della gara con interventi decisivi su Cassano e su Mannini. Nulla può, però, al 40' quando Pazzini apre e chiude (di testa) la triangolazione con Padalino che vale il gol del vantaggio per i blucerchiati. La Lazio, fin qui ben imbrigliata, si scuote sull'asse Rocchi-Matuzalem, col brasiliano che controlla e conclude al volo il bell'assist della punta. La Samp è rimasta in vantaggio solo 2'. La ripresa potrebbe cambiare il tema della partita. Ospiti in dieci per l'espulsione di Padalino al 55'. Matuzalem potrebbe raddoppiare, ma Castellazzi è prodigioso. I padroni di casa non riescono a dare continuità alla manovra e i blucerchiati non corrono grossi rischi, riuscendo pure a riproporsi. Al 73' si ristabilisce la parità numerica, con Baronio che prende il secondo giallo dopo aver atterrato Cassano e, abbandonando il campo, litiga con Delneri. Poi lo stesso Cassano coglie l'incrocio dei pali. L'1-1 resiste per merito di Castellazzi che, in pieno recupero, interviene su Cruz dopo una serpentina di Zarate e poi su un colpo di testa di Mauri. Fanno discutere, proprio nel finale, due contatti in area laziale: Pazzini anticipa di testa Muslera e prende un pugno (sospetta frattura del setto nasale); Diakite si disinteressa del pallone ed entra di spalla su un blucerchiato. In entrambi i casi l’arbitro ha lasciato correre.

Dietro Juve e Fiorentina (protagoniste del pareggio all'Olimpico di Torino nel primo anticipo di sabato) si fa luce la neopromossa Parma. Al Tardini il Siena incassa il gol dopo appena 6', con Bojinov che castiga Curci dopo una difettosa respinta della difesa toscana. Monologo dei padroni di casa che non trovano il raddoppio. Trovano, invece, la superiorità numerica al 34', complice un'ingenuità di Fini che si becca il rosso diretto per una gomitata a Morrone in reazione a una carica. Nella ripresa il Parma ha il solo demerito di non trovare, e di non dannarsi nemmeno a cercare, il gol che allontanerebbe i timori. Ma l'1-0 basta a portare gli emiliani a quota 14.

Il Napoli ritrova il sorriso con Mazzarri in panchina, ma il successo del San Paolo, 2-1 al Bologna, non cancella le perplessità sui partenopei. I felsinei passano per primi, al 15' con una gran punizione di Adailton. Il Napoli reagisce confusamente, mettendoci molta volontà e poco costrutto. Lavezzi si fa vedere molto, ma le castagne dal fuoco le toglie Quagliarella al 73' con un tocco sottomisura su azione d'angolo molto confusa. La festa si materializza al 91' con Maggio che corregge da due passi il cross di Lavezzi.

Festa anche per le siciliane. Il Palermo vince in casa del Livorno (ultimo in classifica con 3 punti) rimontando lo svantaggio iniziale. L'1-2 è aperto infatti al 54' da Danilevicius, con un diagonale da poco fuori area. A Miccoli, complice una difesa poco attenta, bastano 2' per riequilibrare. All'81' Balzaretti insacca su traversone di Cassani che attraversa tutta l'area di rigore. Il Catania vince la prima partita in campionato piegando 2-1 al Massimino il Cagliari. Vantaggio degli etnei al 37' con Ricchiuti che finalizza un'ottimo schema su calcio di punizione. Pari sardo con una spettacolare rovesciata di Dessena da centroarea (sicuramente il gol più bello della giornata) prorpio al 45'. Il Catania ne ha di più e trova il gol partita al 43' col colpo di testa su cross di Morimoto all'88'. Lo stesso uruguaiano aveva preso in pieno la traversa metà ripresa.

Colpacci in trasferta per Atalanta e Bari. Gli orobici espugnano il Friuli lasciando all'Udinese ben poco da recriminare. In vantaggio con un contropiede di Tiribocchi al 4', la squadra di Conte viene raggiunta all'8' da un rapido scambio in area concluso con successo da Lodi. Sembra che i padroni di casa possano far valere la caratura superiore, tuttavia è l'Atalanta ad avere con Padoin le opportunità più significative. La svolta dopo la metà della ripresa con due cannonate dai venti metri: al 35' Valdes avanza inseguito vanamente da D'Agostino e fulmina Handanovic; al 28' De Ascentis non è da meno nel sorprendere l'estremo friulano con una botta nel sette che vale il definitivo 1-3. Per l'Atalanta è la prima vittoria in questo torneo e per Antonio Conte lo score è di tre pareggi e un successo. Al Bentegodi, il Bari ha la meglio su un Chievo non all'altezza. Pugliesi in vantaggio già al 3' col colpo di testa di Almiron. Al 65' chiude la gara, che i gialloblù non avevano fatto molto per riequilibrare al di là di uno sterile possesso (Gillet seriamente impegnato una sola volta), Ranocchia con un preciso colpo di testa su cross di Donati. Bogdani, a 7' dal termine, dà qualche speranza ai suoi infilando Gillet di testa. Troppo tardi, l'1-2 resiste fino al 90'.

Nel posticipo il Milan supera 2-1 la Roma a San Siro. I giallorossi partono fortissimo e al 3' Menez approfitta di un marchiano errore di Thiago Silva e si presenta a tu per tu con il redivivo Dida (ha sostiutito all'ultimo momento l'infortunato Storari) e porta i suoi in vantaggio. Gli uomini di Ranieri hanno il gran torto di non capitalizzare lo sbandamento del Milan e mancano facili opportunità ancora con Menez e poi con Vucinic (in entrambi i casi ottimo Dida). I rossoneri non costruiscono nulla di apprezzabile fino all'intervallo. La ripresa si apre con Inzaghi in campo per Abate e il bomber di Piacenza si fa subito vedere con un colpo di testa salvato sulla linea da Pizarro. Il Milan appare più convinto e gli sforzi sono premiati al 56', quando Ronaldinho trasforma un rigore concesso per un ingenuo intervento di Burdisso su Nesta. La parità dura fino al 67'. La spezza Pato, fin qui evanescente a dir poco, servito da uno splendido lancio di Ronaldinho. Il giovane brasiliano taglia la difesa romanista e trafigge Doni. Gara ribaltata. La Roma è costretta a reagire e produce un paio di spunti interessanti con Perrotta (tiro da fuori respinto da Dida) e De Rossi (girata alta da buona posizione). Il Milan prova a pungere in contropiede, ma Ambrosini lascia i suoi in dieci prendendo la seconda ammonizione all'81'. Guberti si dà da fare e quasi riesce a mettere Perrotta davanti a Dida. Il risultato non cambia e per Ranieri arriva la prima sconfitta sulla panchina giallorossa.