"Il vostro silenzio miei cari fratelli defunti è il grido più eloquente di ciò che tutti noi oggi osiamo sperare, chiedere e gridare ai responsabili della cosa pubblica: restituiteci la serenità dateci la garanzia di un piano di sicurezza fatto di opere concrete e non di carte o di parole vuote o di circostanza perché simili tragedie non debbano più accadere". Lo ha detto monsignor La Piana nell'omelia nel duomo di Messina per i funerali delle vittime dell'alluvione. E sottolineando il grido di dolore di intere famiglie e comunità ha aggiunto: "Cosa altro dobbiamo aspettarci perché avvenga un cambiamento di rotta?"
Prima di dare il via al rito funebre è stato letto il messaggio in cui il Papa "si unisce al dolore della popolazione italiana, particolarmente all'amata Sicilia" ed esprime "intensa vicinanza" ai familiari delle vittime e ai superstiti. Subito dopo applausi hanno accompagnato la lettura dei nomi delle vittime - più intensi quando è stato letto il nome di Ilaria, una bimba di 5 anni - e dei dispersi. Tra i tanti presenti, anche delegazioni di aquilani, di calabresi, della comunità islamica.
I funerali. Bandiere a mezz'asta, saracinesche abbassate e tanta commozione a Messina in occasione dei funerali solenni di 21 delle 28 vittime dell'alluvione. La cerimonia funebre si è svolta nel Duomo gremito ed è stata seguita da migliaia di persone all'esterno attraverso un maxischermo. Presenti il presidente del Senato, Schifani, in rappresentanza del capo dello Stato, Napolitano, e il premier Berlusconi, oltre ad alcuni ministri, al governatore della Sicilia, Lombardo, a Bertolaso, capo della Protezione civile. Molti gli esponenti politici. Per la giornata di oggi è stato proclamato il lutto nazionale.
Il premier. "Faremo tutto in pochissimo tempo". Lo ha detto il presidente del Consiglio uscendo dal Duomo di Messina, al termine dei funerali per le vittime della alluvione, invitando a non abbandonare la città siciliana. "Dobbiamo fare un censimento per saper chi vuole una casa nuova o chi preferisce aspettare" la ristrutturazione della casa danneggiata, ha continuato Berlusconi. Fuori del Duomo, il premier ha ricevuto contestazioni e applausi.