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Samp fermata, ora è in vetta insieme all'Inter

Juve battuta 2-0 a Palermo, è a 2 punti totti_29

di Mauro Caputi

Fallisce l’operazione controsorpasso nei confronti dell’Inter. La Sampdoria deve accontentarsi dell’aggancio per merito di un buon Parma che ha confermato quanto di positivo mostrato in queste prime sette giornate di campionato. L’1-1 di Marassi porta la firma del solito Pazzini (al quarto centro), di testa al 23’, e di Galloppa, gran diagonale 7’ dopo. Superfluo dire che i blucerchiati hanno spinto di più e sono stati per larga parte della gara padroni del campo. Lo imponeva il copione. La squadra di Guidolin ha tenuto testa senza correre rischi gravi e pungendo il giusto.

Si morde le mani la Fiorentina, fermata sullo 0-0 dalla Lazio al Franchi. Reduci dal prestigioso successo in Champions contro il Liverpool, i viola dominano per tutto il primo tempo ma le occasioni da gol di Jovetic e compagni non hanno fortuna. Nella ripresa clamorosi errori di Foggia (in una sortita della Lazio, sorniona) e Marchionni. Al 78’ un reclamo della Fiorentina: Gilardino (entrato nel secondo tempo) appoggia in diagonale e Radu interviene alla disperata. Palla oltre la linea o no? Per i viola sì, per l’arbitro Brighi no. Invece un buon Genoa si rimette in corsa per le zone nobili della classifica rovinando la festa del Centenario del Bologna. Al Dall’Ara la squadra di Gasperini si impone 3-1 senza strafare. Al 10’ rigore trasformato da Kharja per fallo di Portanova su Floccari (molto contestato dai felsinei). Al 35’ il raddoppio di Sculli, che chiude magistralmente una rapida giocata Palladino-Floccari. Nella ripresa il Bologna potrebbe riaprire la partita con l’espulsione di Mesto (somma di ammonizioni) al 52’, ma il gol che accorcia le distanze arriva solo al’85’ col rigore di Di Vaio (fallo di Tomovic su Tedesco). L’assalto finale porta al terzo gol genoano, con Zapater che chiude un classico contropiede proprio al 90’.

All’Olimpico Roma-Napoli è decisa dal cuore di Francesco Totti. Non al meglio, il capitano giallorosso si carica sulle spalle una squadra che non si esprime ancora bene, ma ha il pregio di fare risultato con la cura Ranieri. Sotto di un gol al 25’ per la girata di Lavezzi, Totti suona la carica al 37’ deviando imparabilmente una conclusione di Perrotta. Al 63’ da applausi il diagonale che consegna alla Roma il 2-1. Ma per Totti non è finita. Proprio sulla stoccata vincente sente tirare il ginocchio. Ranieri, però, ha esaurito le sostituzioni (Motta e Julio Sergio escono quasi subito per infortunio) e il n.10 deve stringere i denti e rientrare in campo con una vistosa fasciatura per non lasciare i suoi con l’uomo in meno. Raramente la definizione ‘uomo del match’ ha avuto un miglior destinatario.

A Bergamo Ronaldinho (stop di petto e conclusione a fil di palo da rifarsi gli occhi all’83’) salva il Milan dalla sconfitta. Atalanta meritatamente in vantaggio al 21’ con Tiribocchi, a degna conclusione di una fase di pressione continua alla quale i rossoneri hanno opposto poco. Al 39’, però, l’episodio che ha alimentato le speranze del Milan: nerazzurri in dieci per l’espulsione di Radovanovic (doppia ammonizione). Non che l’uomo in più abbia un effetto clamoroso. Il Milan stenta e rischia di beccare il secondo gol, ma si fa anche vedere dalle parti di Consigli e Pato coglie una traversa. Il pari nel finale.

Colpo del Chievo che espugna in rimonta 2-1 il Sant’Elia. Cagliari in vantaggio con Matri al 38’ ma subito raggiunto da una botta di Marcolini al 41’. Ripresa a corrente alternata, decisa da un rapido capovolgimento di fronte concretizzato ancora da Marcolini, abile a ribadire in rete la sua stessa conclusione respinta da Marchetti. Divisione della posta in Siena-Livorno. Il derby toscano finisce a reti inviolate e c’è da segnalare un errore di Maccarone dal dischetto (strattonata di Marchini, che viene espulso, sulla stessa punta senese). I labronici restano soli in coda alla classifica.

Nel posticipo il Palermo supera 2-0 la Juventus al Barbera. I rosanero partono subito meglio e trovano il gol grazie a un’indecisione di Felipe Melo: l’azione si sviluppa veloce e Cavani colpisce solo davanti a Buffon al 37’. Nemmeno il tempo per imbastire una reazione e il Palermo va sul 2-0. Al 42’ Simplicio è bravo a inserirsi sottomisura sugli sviluppi di un calcio di punizione. A questo punto la Juve comincia a spingere e lascia praterie al contropiede del Palermo. Bresciano, Cavani e Miccoli vanno molto vicini al terzo gol, prima che Diego colga su punizione la traversa (Sirigu riesce a toccare quanto basta). Miccoli pareggia il conto dei legni colpendo il palo alla sinistra di Buffon. Il Palermo si ostina a mancare il terzo gol, tenendo virtualmente in gioco la Juventus che, però, non fa nulla per approfittarne. Per i bianconeri è la prima sconfitta in campionato, la squadra di Zenga non vinceva dalla prima di campionato (2-1 al Napoli).