Uno dei più grandi di ogni epoca: fantasia, genio, imprevedibilità, ''l'angelo dalla facciasporca'' come Maschio e Angelillo, mito al pari del gigante buono John Charles.
Nato a San Nicolas il 2 febbraio 1935, Omar Sivori arrivò in Italia alla Juventus nel lontano 1957 dal River Plate e nel 1966 al Napoli, facendo ritorno in Argentina nel 1969. In Italia ha messo a segno 258 gol; ha partecipato a 9 incontri in azzurro segnando complessivamente 8 reti. Irriverente provocatore, per via di quei calzettoni sempre abbassati, è stato il re del tunnel e di una lunga epopea juventina. Possiede tutti i numeri del fuoriclasse. Attaccante, trequartista, interno, non ha un ruolo preciso. Segue solo il suo istinto: è Sivori e basta. Da lui c'è da attendersi sempre qualcosa di speciale. Non conosce le giocate banali, è nato per stupire, per divertire e per divertirsi. Immenso per i suoi dribbling e le sue finte. Segna e fa segnare.
Inventore del tunnel, inganna frotte di terzini e diventa il primo giocoliere del campionato, irridendo, con i suoi calzettoni abbassati e il caratterino che si ritrova, fior di avversari in campo e in panchina. Non si tira indietro nemmeno quando le sfide si fanno infuocate. Anzi, il clima della battaglia lo esalta, non è tipo che si fa soggiogare: risponde alle provocazioni, non subisce passivamente i difensori avversari, ma replica colpo su colpo a chi lo maltratta. Non a caso, in 11 anni di carriera italiana, colleziona oltre trenta giornate di squalifica per colpa del suo temperamento bizzoso e ''caliente''. E' Pallone d'Oro nel 1961.
Merito suo (oltre che di Charles) gli scudetti del '58, '60 e '61. Conquista anche la Coppa Italia nel '59 e nel '60 e contribuisce, pur non giocando la finale, alla conquista della stessa Coppa nel '64-65, sua ultima stagione in maglia bianconera. I burrascosi rapporti con Heriberto Herrera - che qualcuno sussurra siano stati voluti - lo portano ad emigrare a Napoli nel 1966. In azzurro chiude la sua carriera tre anni dopo ritornando in Argentina. Otto reti nelle coppe europee, 166 in tutto con la maglia bianconera, uno dei più grandi di sempre.
In Coppa dei Campioni è leggendaria la sua prestazione nella triplice sfida con il grande Real, quarti di finale dell'edizione 1961-62. Sua la rete dello storico successo bianconero a Madrid, il 21 febbraio 1962. Segnerà ancora nella ''bella'' di Parigi, ma non basterà alla Juve per eliminare gli spagnoli. Per lui, abituato a fare scorpacciate in campionato, l'Europa avara di successi resta l' unico cruccio. Da giocatore la sua ultima partita con la maglia bianconera l'ha giocata nel 1965. Ma ancora oggi, a 40 anni di distanza, Omar Enrique Sivori rimane nel cuore dei tifosi juventini. Il suo talento cristallino resta una delle pagine più belle della storia bianconera, i dribbling, le invenzioni, i gol: roba che ha fatto impazzire i supporter della '' Vecchia Signora '' per otto luminosissimi anni.
Un capitolo lungo e splendente di una carriera forse irripetibile nella quale vengono scritte alcune delle pagine più intense della centenaria storia bianconera. La bacheca dei trofei è costretta a subire continui lavori d'ampliamento, dopo la vittoria di tre scudetti (1957/58, quello della prima stella, nel primo anno dell'argentino a Torino, 1959/60, 1960/61) e tre Coppe Italia (1960, 1961 e 1965, ultimo sigillo regalato prima dell' addio). Grandi numeri di squadra, ottenuti da una Juve che, oltre allo straordinario apporto del fuoriclasse di San Nicolas, può contare su altri due nomi da leggenda come Giampiero Boniperti e John Charles: un trio indissolubile. In campo, ma anche fuori. Fantastici i numeri di squadra, eccezionali quelli personali, impreziositi da alcuni primati da ''fantacalcio''. I 166 gol in 253 presenze fanno storia, le 24 reti in 23 partite in Coppa Italia e le 8 segnature in 9 gare in azzurro sono da mito. Un titolo di capocannoniere nella stagione 1959/60 con 27 reti, tra le quali spiccano le sei segnate all'Inter nel famoso 9-1, e il Pallone d'Oro del 1961 sono riportati su tutti gli annali.. Così come il gol segnato il 21 febbraio 1961 che permette alla Juventus di battere il Real Madrid ed espugnare il Santiago Bernabeu, prima squadra in assoluto a riuscire nell'impresa. Altri primati sono invece decisamente più curiosi. Ad esempio Sivori ha sempre segnato all'esordio nelle varie competizioni: serie A, Coppa Italia, coppe europee e nazionale italiana. E resta il giocatore ad aver indossato più volte la maglia bianconera numero 10 (ben 211).
Un legame indissolubile quello con la Signora ripreso all'inizio del 1994, con l'incarico di osservatore per il Sud America. Omar Sivori muore il 17 febbraio del 2005.
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Il 2 ottobre nella storia
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