Calcio \ Serie A


Stampa

Juventus fermata dal Bologna fallisce il sorpasso

Bianconeri raggiunti a tempo scaduto, la Sampdoria sola in testa. L'Udinese batte il Genoa, Donadoni salva la panchina

di Nicola Iannello

La Juventus fallisce il sorpasso in vetta e la Sampdoria resta prima in classifica. La sesta giornata di serie A vede la beffa a tempo scaduto dei bianconeri che, raggiunti in casa dal Bologna, si ritrovano alle spalle dei blucerchiati (giustizieri nell’anticipo di sabato dell’Inter). La graduatoria dice Samp 15, Juve 14, davanti alla coppia Inter e Fiorentina 13.

Giornata parca di segnature: solo diciassette finora (i primi tempi della domenica ne avevano prodotte solo tre), in attesa del posticipo Milan-Bari. I gol più pesanti all’Olimpico di Torino, dove la Juventus si fa fermare sull’1-1 dal Bologna. Rientra Diego (gioca un’ora, rilevato da Giovinco) tra i bianconeri, coppia d’attacco Amauri-Trezeguet (brasiliano ancora a secco). Bologna in maglia verde con avanti gli ex Zalayeta e Di Vaio. Parte bene la squadra di Ferrara, con Trezeguet che impegna Viviano, prima di mettere dentro il vantaggio al 25’, con un destro morbido su rimpallo dopo travolgente azione di Zebina sulla destra. Il Bologna vacilla. Protesta Chiellini per trattenuta in area di Raggio, lo imita Di Vaio per spinta di Molinaro. Trezeguet fallisce il raddoppio su invito di Diego. Chiellini combina un pasticcio infilando la sua porta, ma lo salva il fuorigioco di Guana. Nella ripresa, occasioni per Di Vaio che prima tira fuori in contropiede e dopo un paio di minuti supera Buffon ma non Chiellini sulla riga. Nel Bologna entra Adaliton, che si presenta alzando sopra la traversa una respinta di Buffon. C’è spazio anche per il ritorno di Alessandro Del Piero (per Amauri all’84’), alla 400.ma partita in serie A. Quando il primato bianconero in classifica sembra acquisito, Adailton rovina la festa: tutto solo sul secondo palo, di piatto incrocia un cross larghissimo dalla sinistra di Tedesco. Il cronometro segna 93’. Il pubblico juventino non gradisce e fischia l’uscita dal campo della squadra.

A quota 11 c’è l’Udinese, che batte 1-0 e scavalca il Genoa, fermo a 10 (un punto in tre partite per i Grifoni). Sfortunato Gasperini, che parte con Crespo titolare ma perde per infortunio nel primo tempo Criscito e Biava. In prima frazione, un brivido per parte, con Palacio e Pepe. Nella ripresa, mano di Domizzi in area, ma per Brighi è solo punizione dal limite per il Genoa. Il match lo risolve il capocannoniere del campionato, Di Natale, che all’80’ firma l’ottavo centro personale: su combinazione con Sanchez, controllo in torsione e sinistro beffardo a battere Amelia. Il Genoa accusa il colpo. Pepe raddoppia su assist a rientrare di Corradi (83’). A 10 punti si ferma anche il Parma, battuto 2-0 in casa dal Cagliari. Risultato storico: i sardi non vincevano nel Ducato dal 1955. Guidolin senza Panucci, Allegri schiera Matri in attacco. Il Cagliari colpisce subito all’8’ con Jeda, che mette alle spalle di Mirante un cross di Cossu. Lo stesso brasiliano ha l’occasione del bis poco dopo. Nella ripresa, raddoppio di Dessena dopo un bel dribbling in area (58’).

A 8 punti il terzetto Chievo, Roma e Lazio, tutte e tre hanno pareggiato 1-1. I clivensi in rimonta in casa con l’Atalanta. Nel primo, tempo palo di Pellissier, ma nella ripresa passano gli orobici, con Tiribocchi, dopo palo di testa di Doni su cross di Garics (72’). Il pareggio è di Pellissier (quarto gol per lui) su incredibile pasticcio difensivo dell’Atalanta (77’): Garics dà indietro a Bianco che lascia sfilare per il portiere Consigli senza avvedersi dell’attaccante gialloblù che insacca.

Tra Catania e Roma le partite sono sempre nervose. Atzori schiera Ricchiuti e Mascara dietro Morimoto. Ranieri risponde con Vucinic e Totti di punta, ma perde presto Mexes, entra Juan, e poi Cassetti, entra Motta. Rossazzurri in vantaggio al 22’ con Morimoto (l’anno scorso doppietta) su sviluppi di calcio d’angolo, dopo che Julio Sergio manda sul palo un controcross di Potenza. In apertura di ripresa, il portiere giallorosso salva su Mascara. La partita rischia di sfuggire di mano a Saccani. La Roma agguanta il pareggio nei minuti di recupero: De Rossi (92’) in mischia su angolo mette dentro un diagonale di Totti. Il nervosismo monta in campo, Del Vecchio viene espulso per proteste, cinque gli ammoniti nel Catania, due nella Roma.

All’Olimpico di Roma, la Lazio parte con Radu centrale di difesa e il tridente Foggia-Cruz-Zarate in avanti. Palermo a caccia del primo successo esterno, con Sirigu tra i pali, preferito a Rubinho. La scelta del portiere da parte di Zenga si rivela decisiva: Sirigu è il migliore in campo, con interventi a ripetizione sugli attaccanti biancocelesti. Dopo un primo tempo non brillante, la partita decolla nella ripresa. Cavani tutto solo regala palla a Muslera, Rocchi (subentrato a Cruz) coglie l’incrocio esterno dei pali. Cavani si riscatta e va in gol con un destro da fuori che sorprende Muslera sul primo palo (75’). Il pari è di Zarate, con arresto e tiro immediato sottomisura (85’). Lo stesso argentino sfiora subito il raddoppio ma Sirigu gli nega la gioia della doppietta. Il portiere rosanero si supera poi ancora su Zaratte e su Rocchi.

Tre punti fondamentali per il Napoli, che sale a quota 7 e salva la panchina di Donadoni, discusso per l’avvio troppo timido. Il presidente De Laurentiis scuote l’ambiente prima della partita e il direttore generale, Marino, lascia lo stadio, ma la vittoria arriva: al San Paolo, Siena battuto 2-1. Il Napoli protesta per un’entrata di Jajalo su Maggio in area senese, poi Del Grosso salva sulla riga un tiro dello stesso laterale partenopeo. I gol tutti nella ripresa. Hamsik insacca di testa su torre di Datolo che forse spinge Vergassola (49’). Pareggio di Maccarone (56’), con bel dribbling a rientrare e conclusione bassa di destro a giro sul secondo palo. Mano di Brandao su cross di Quagliarella, Hamsik si fa parare il rigore da Curci ma riprende la respinta e insacca (64’) e sono cinque i centri per lui.

Posticipo serale senza reti a San Siro tra Milan e Bari. Partono bene i rossoneri con Seedorf dietro Ronaldinho e Huntelaar, ma alla mezz’ora vanno in grossa difficoltà. Rivas salta come birilli tre milanisti e si presenta in area ma il suo destro va largo. Il Bari mette in continuazione la palla in area avversaria. Bonucci di testa su angolo prova i riflessi di Storari. Bisogna attendere l’avvio della ripresa per vedere un intervento di Gillet su conclusione contrastata di Ronaldinho. Il portiere del Bari contiene a fatica una punizione di Pirlo. Pato rileva Seedorf e Dinho passa trequartista. Poi il Milan subisce ancora: Rivas chiama Storari alla parata e Donati fallisce una deviazione facile. Si vede per un momento Ronaldinho, al tiro in combinazione con Pato, para Gillet. Ma il Bari domina. Salvatore Masiello impegna Storari che compie il miracolo su Meggiorini in contropiede. Dentro anche Inzaghi e Oddo per Huntelaar e Dinho, ma è Abate a impegnare Gillet. Ventura finisce con tre attaccanti in campo. Il Milan sale a quota 8, a -7 dalla vetta. Bene il Bari a 7 punti.