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Angela e Franz Walter, amici e rivali

Il pragmatismo della leader Cdu-Csu. Steinmeier, volto della crisi Spd Merkelsteinmeier

Leader incontrastata della Cdu e della scena politica tedesca, Angela Merkel è definita dal giornale Forbes "la donna più potente del pianeta" da due anni.

Quando le elezioni del 2005 mostrarono una spaccatura netta dell'elettorato, sbarrando la strada a coalizioni tradizionali, diede vita alla Grosse Koalition, il governo di unità con la Spd.

In questi 4 anni,ha guidato l'esecutivo mettendo in mostra un pragmatismo e una capacità di mediare fuori dal comune, riconosciuta anche a livello internazionale, riuscendo a conciliare posizioni spesso antitetiche tra i due poli della politica tedesca.

Una campagna elettorale sotto tono
Angela Merkel ha saputo gestire il boom economico dei primi due anni del suo mandato e limitare i danni della successiva recessione.

La sua campagna elettorale è stata all'insegna della vaghezza: di sicuro c'è solo la promessa di ridurre le tasse per accelerare la ripresa.

Secondo il suo biografo, Gerd Langguth, la scelta di mantenere un basso profilo potrebbe mirare a non compromettere i rapporti con la Spd. Una riedizione della Grosse Koalition non le porrebbe infatti problemi diversi da quelli già affrontati e continuerebbe a garantirle la stabilità dei grandi numeri.


Il ministro degli Esteri sfida la Merkel
Franz-Walter Steinmeier, oggi vice cancelliere e ministro degli Esteri, è lo sfidante naturale di Angela Merkel.

Ha l'improbo compito di rappresentare la Spd nel suo momento di crisi più profonda. Il più antico partito europeo (fu fondato 146 anni fa) sconta ancora la crisi di identità palesatasi nel 2005, con la rottura dell'alleanza con i Verdi e accentuatasi con la fuoriuscita di Oskar Lafontaine, confluito nella sinistra della Linke.

L'esperienza della Grosse Koalition sembra aver ulteriormente indebolito il partito che fu di Brandt, Schmidt e Schroeder.

Il programma dei socialdemocratici
Il programma della Spd si impernia su due nodi: economia e ambiente.

Il "Deutschland Plan", la piattaforma elettorale socialdemocratica, punta a creare 4 milioni di posti di lavoro entro il 2020, attraverso massicci investimenti dello Stato in nuove tecnologie ecosostenibili da esportazione. Si pone poi un limite alle paghe dei manager e, per sostenere la scuola pubblica, si prospettano nuove tasse per i ceti più abbienti.

Sul nucleare, la Spd punta a confermare l'impegno preso a smantellare tutte le centrali entro il 2020.

Opel e Kabul dominano la campagna
Il bombardamento ordinato dalla Germania a Kunduz, che ha ucciso un centinaio di persone, e la vendita di Opel a Magna sono stati al centro della campagna elettorale.

"Sia la Cdu-Csu che la Spd si vantano di aver condotto in porto la vendita di Opel", ci spiega Oliver Birkner, giornalista tedesco da anni in Italia. "Ma, poiché molti dettagli non sono ancora chiari, non credo che la cosa peserà più di tanto sulle elezioni".

"Il raid di Kunduz potrebbe favorire la Linke, l'unico partito che si dichiara apertamente contro le truppe tedesche in Afghanistan e ne chiede il rientro".