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22 settembre

Nasce Ornella Vanoni, nasce Ronaldo, nasce Roberto Saviano, viene trasmesso il primo episodio di 'Friends' bocelli296

Ama la musica e ama cantare. Cantare il Panis Angelicus per suo figlio e per gli altri bambini nel giorno della Prima Comunione. Cantare davanti alle Piramidi o in mondovisione, alla Cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici, come ha fatto a Torino nel 2006. Cantare nei grandi teatri d’opera, dove è stato accolto solo dopo essere sbocciato alla popolarità nel tempio nazionale della canzone leggera: Sanremo.

Quando è venuto al mondo, il 22 settembre del 1958, Andrea Bocelli ha avuto dal destino due doni diversi. Uno amarissimo, con cui convive dall’età di 12 anni: da quando un’uscita da portiere ha calato il sipario sulla sua vista, accelerando gli effetti di un glaucoma congenito e incurabile. Il secondo è la voce: un timbro potente e gentile, da spandere per tutto il pianeta come un balsamo per l’anima. Una voce che è profumo d’Italia, di melodramma, simile a quello che sprigionava il canto di Pavarotti.

Andrea Bocelli, rispetto a Big Luciano, è diventato un tenore di strepitoso successo seguendo un percorso inverso. Piuttosto atipico, nel panorama della lirica mondiale. Invece di partire dalla “Tosca” di Puccini e per poi esplorare il repertorio pop, ha iniziato la scalata professionale a partire da quest’ultimo. Nel 1992 partecipò a un’audizione tenuta da Zucchero, che aveva bisogno di una voce tenorile per incidere un provino di “Miserere”, impacchettarlo e spedirlo all’attenzione di Sua Maestà Pavarotti.

Quando il tenore modenese ascoltò la canzone, scritta per lui, rimase toccato dalla voce “imprestata” di Bocelli e chiese a Zucchero di far cantar il brano a quel giovane pisano laureato in Giurisprudenza. Sarebbe stato lui a duettare con la popstar emiliana nella tournée europea che cominciò poco dopo. Caterina Caselli, con implacabile fiuto discografico, mise Bocelli sotto contratto e nel 1993 lo mandò a San Remo nella categoria “Nuove Proposte”. L’anno dopo il tenore cantava con i Big “Il mare calmo della sera” e in poche settimane raggiungeva il primo disco di platino.

Dal palco di Sanremo ai concerti lirici: per Bocelli il salto definitivo si compì l’anno seguente. Il tenore timido e mite, la sua voce pastosa e il suo brano, “Con te partirò”, a formare un insieme meravigliosamente fuori contesto sul palco dell’Ariston. La canzone non vinse ma prese per mano i telespettatori stupiti. Da lì, la carriera di Bocelli iniziò a correre su due binari paralleli: grandissimi successi di vendita, all’inizio piuttosto all’estero che in Italia, e le prime performance interamente operistiche dove, più che inseguire una legittimazione “ad alto livello”, ha sempre dato l’impressione di assecondare un’immensa passione.

Anche se Bocelli possiede una solida formazione “classica”. Durante l’infanzia a Lajatico, nella fattoria di famiglia immersa nella campagna pisana, ha studiato pianoforte, flauto e sassofono. Affascinato dall’opera lirica e dalla tradizione musicale italiana, non ha smesso di educare il proprio talento nemmeno durante gli anni universitari, studiando con diversi maestri fino a conquistare le lezioni del suo mito: il grande tenore Franco Corelli.

Uno dei suoi lavori più pregevoli, nel 2000, è stata proprio l’incisione della difficile “Tosca” di Giacomo Puccini. Un sogno di bambino. Prima, però, sono arrivati strepitosi successi discografici: il duetto con Sarah Brightman nella versione inglese di “Con te partirò”. L’album di debutto internazionale “Romanza”, oltre 16 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Un altro duetto, in “The Prayer” con Celine Dion. La “Bocellimania” esplosa con il secondo album, “Sogno”, e con il primo disco di musica classica, “Arie Sacre”: lavori con cui Bocelli è rimasto in vetta alla classifica americana per tre anni e mezzo.

Il suo duetto con Giorgia, in “Vivo per lei”, riassume bene la carriera di un interprete che non ha mai davvero scelto tra l’opera lirica e il repertorio pop. E’ una canzone piena di gratitudine, che celebra il successo di un uomo capace di realizzare per amore della musica tutti i propri sogni. Che lascia solo intuire, in controluce, quali ostacoli e quanta sofferenza abbia sconfitto questo legame.


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Il 22 settembre nella storia

1934: Nasce la cantante Ornella Vanoni  

1976: Nasce il calciatore brasiliano Ronaldo 1979: Nasce lo scrittore Roberto Saviano 1994: La NBC trasmette il primo episodio di "Friends"

 

 

 

Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.