di Juana San Emeterio
BASTA CHE FUNZIONI
Di Woody Allen , Usa-Francia 2009 (Medusa )
Larry David, Evan Rachel Wood, Ed Begley jr, Patricia Clarkson, Conleth Hill, Michael McKean.
La vita, l’amore, la religione e il caso,secondo Woody Allen, vista con gli occhi di uno scienziato in crisi: Boris Yellnikoff, un pensatore, un irascibile misantropo, un importante fisico, esperto in meccanica quantistica, ad un passo dal Nobel. Ora Boris è anziano e solo e si considera un genio, l’unico che comprende il mondo. Un tempo aveva una vita perfetta, sposato con una donna di classe viveva in un appartamento elegante. Ma qualcosa non funzionava e una sera si era gettato dalla finestra. Suicidio fallito. Caduto su una tenda si ritrova vivo ma divorziato, senza casa e il suo lavoro all’università.
Trasferitosi a downtown vive insegnando gli scacchi a bambini che insulta costantemente e parlando con gli amici del caos nell’universo. Una sera incontra una giovane , timida e suggestionabile ragazza del Missisipi, fuggita da casa, Melody, che affamata e infreddolita , gli chiede asilo per una notte. Boris accetta, ma non fa altro che ripeterle che è solo una stupida ragazzina senza cervello troppo fragile per vivere a New Work. ( “Hanno dovuto installare dei cessi automatici perché non ci si può nemmeno fidare che la gente tiri la catena”). Ma le notti si moltiplicano ed il rapporto tra i due si consolida e la giovane ascolta e prende alla lettera ogni battuta o commento sarcastico di Boris fino a decidere di sposarlo. Lui apprezza la sua allegria e lei è fiera di stare con un genio. Finchè un giorno non arrivano prima sua madre, poi suo padre per cercare di “salvarla” con i loro principi religiosi ma che vengono però risucchiati da inattesi intrighi sentimentali. C’è un giovane. Tutto si complica o si chiarisce.
In questa commedia Woody torna a New York dopo i film europei girati a Londra e a Barcellona. Torna nella sua città per riflettere e sorridere sul mondo con un protagonista che è il suo alter ego, anche se rinuncia a interpretarlo lo rende comunque simile a se stesso anche nella gestualità e lo usa come tramite per parlare con noi, la sua affezionata platea. Tutti gli altri personaggi sono descritti con ironia senza indulgenze ma con la comprensione per le debolezze di ognuno.
Come ci ha abituato Woody si può scherzare, in questo film in modo dolce e amaro, su scienza e religione. Ma, come dice Boris, un ateo che conosce i principi della scienza del caos, con un po’ di fortuna il caso ci può fornire anche dei momenti di gioia “Basta che funzioni”.