Scendere dalla scaletta di un aereo a Roma, con la Coppa del Mondo in grembo, da capitano della Nazionale. Erede di Dino Zoff. Vincere un Pallone d’oro. Giocare nell’Inter e nella Juventus, nel Real Madrid e poi ancora alla Juve, con adeguato corollario di scudetti e coppe. Diventare il giocatore con il maggior numero di presenze nella Nazionale italiana. Scavalcando Paolo Maldini, dopo aver ereditato da lui la fascia di capitano azzurro. Sono i sogni che popolano l’infanzia di molti ragazzini italiani. A pochi è concesso di ritrovarsi a trentasei anni, guardarsi alle spalle e trovare tutto questo realizzato. Fabio Cannavaro, napoletano doc, oggi può guardarsi indietro e riconoscersi tra questi privilegiati.
Nato nel 1973, secondo di tre figli, inizia subito a giocare a calcio e all’età di otto anni entra nell'Italsider di Bagnoli. A undici è già nelle giovanili del Napoli, il primo trofeo vinto è un campionato Allievi nel 1987. L'adolescenza di Cannavaro coincide con il periodo d'oro del Napoli che, segnato soprattutto dall'arrivo del fuoriclasse argentino Diego Armando Maradona, domina il campionato italiano e non solo. Fabio, incaricato di fare il raccattapalle allo stadio San Paolo, ha la fortuna di seguire da vicino "El pibe de oro" e di osservare al meglio le giocate di quel grande. Cannavaro ha anche la fortuna di venire a contatto con un grande difensore, Ciro Ferrara: un modello adolescenziale che quest’anno Fabio ha ritrovato come allenatore alla Juventus.
L’esordio, a soli vent'anni, arriva proprio contro la Juventus. Quando arriva in prima squadra (il 7 marzo 1993). L'avventura al Napoli dura tre stagioni, poi, nell'estate del 1995, Cannavaro si trasferisce a Parma dove forma una fra le più importanti difese del mondo, insieme a Buffon e Thuram. Vince Coppa Italia, Coppa Uefa, Supercoppa Italiana e va vicinissimo allo scudetto.
Quando la favola gialloblù, fabbricata da Callisto Tanzi, inizia a sgonfiarsi, Cannavaro parte per l’Inter. Poche le soddisfazioni in nerazzurro, prima del trasferimento alla Juventus (2004).
Il meglio della sua carriera il difensore napoletano, probabilmente, lo ha però offerto alla Nazionale italiana. Vince due titoli europei Under 21 con l'Italia di Cesare Maldini (1994 e 1996) ed approda alla Nazionale maggiore il 22 gennaio 1997 in Italia-Irlanda del Nord (2-0). Con la maglia azzurra è protagonista dai Mondiali di Francia 1998, degli sfortunati Europei del 2000, dei discussi Mondiali di Tokio del 2002, e degli Europei 2004 in cui è lui a indossare la fascia del capitano.
Il suo successo più importante è senza ombra di dubbio il trionfo ai mondiali di Germania 2006: Fabio Cannavaro, nel pieno della maturità caratteriale, tecnica e atletica, prende per mano la difesa e la trasforma nel reparto decisivo per la vittoria della Coppa del Mondo.
In fuga dal campionato italiano, sporcato da Calciopoli, passa poi dalla Juventus al Real Madrid di Fabio Capello. Pochi mesi più tardi, alla fine di novembre, riceve il prestigioso Pallone d'Oro, riconoscimento annuale raramente assegnato a un difensore. E’ tornato alla Juventus nella stagione 2009/2010.
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Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.