Sergio Endrigo nasce a Pola il 15 giugno del 1933 e, come nella migliore tradizione della sua generazione, si fa le ossa nei night. Tra gli anni '50 e i '60 si trasferisce a Milano in uno dei momenti cruciali del suo percorso artistico: in quel periodo infatti attorno alla casa discografica Ricordi ruota tutto il giro dei cantautori genovesi e milanesi, un ambiente che gli dà l'ispirazione decisiva per la sua futura creatività.
All'inizio degli anni '60 trasloca a Roma dove entra nell'orbita della Rca. ''Io che amo solo te'' è il singolo che gli dà la popolarità, poi nel '66 comincia la serie delle sue partecipazioni a Sanremo dove nel 1968 ottiene la vittoria in coppia con Roberto Carlos con quella ''Canzone per te'' che è stato uno dei suoi maggiori successi e che ancora oggi fa parte dei recital che Roberto Carlos tiene negli stadi brasiliani. A Sanremo è legato anche un altro dei suoi titoli più celebri, ''L'arca di Noè'' che rappresenta la componente teatrale della personalità artistica di Endrigo che, come interprete e autore di canzoni, si era imposto con un atteggiamento quasi dimesso, lontanissimo da qualsiasi forma di spettacolarità teatral-televisiva.
Nel 1970 al Piccolo Teatro di Milano inizia la sua carriera teatrale con un recital dove le canzoni sono legate a interventi parlati. Una formula poi utilizzata da molti suoi colleghi delle generazioni seguenti. Nello stesso periodo si lega al mondo della migliore poesia italiana contemporanea stabilendo rapporti con Giuseppe Ungaretti, Ignazio Buttitta, Pierpaolo Pasolini e Vinicius de Moraes. Proprio con canzoni dedicate ai bambini scritte dal grande poeta brasiliano, ''La casa'' e ''Il pappagallo'', per esempio, ottiene un grande successo ponendo le basi per una suo speciale rapporto con i bambini proseguito attraverso l'amicizia con Gianni Rodari dalla quale è scaturita ''Ci vuole un fiore''.
Se dal punto di vista dell'esposizione mediatica e delle vendite in Italia la carriera di Sergio Endrigo comincia la sua fase meno brillante, sul piano internazionale invece ottiene importanti affermazioni grazie alla complicità artistica dei suoi amici brasiliani Chico Buarque e Toquino. Compie tournee negli Stati Uniti, Canada, Brasile, Cuba, Giappone e Unione Sovietica, cosa non comune per gli artisti italiani degli anni '70. Raggiunta la maturità artistica e umana, Endrigo ha quindi sempre più preso le distanze dall'attualità del mercato musicale con una ammirevole coerenza che gli ha fatto rifiutare tutti quei meccanismi che sono indispensabili per rimanere al centro dell'attenzione.
Quello fatto dagli anni '80 in poi è il percorso di un intellettuale che utilizza la musica per raccontare la sua idea del mondo e le sue esperienze, politica compresa. Nel 1986 e' protagonista di un importante ritorno sulle scene con uno spettacolo teatrale firmato da Roberto Lerici, ''Allora balliamo''. Sergio Endrigo muore il 7 settembre del 2005.